È il nuovo hotel di lusso costruito nella capitale danese, riconvertendo una gru del porto Nordhavn. Porta la firma dell’architetto Mads Møller
Di hotel particolari, in giro per il mondo, ce ne sono parecchi. Dalle stanze sugli alberi agli igloo, la scelta di dove trascorrere le notti in vacanza è davvero ampia. Ma THEKRANE, la soluzione pensata a Copenhagen per i turisti, potrebbe non avere precedenti. Vi è mai capitato, infatti, di dormire in una gru?
L’idea di trasformare in hotel un’ex gru nel porto industriale della capitale danese, Nordhavn, è venuta all’architetto Mads Møller dello studio Arcgency, che è riuscito magistralmente a conservare il design della gru e farne un hotel con spa, centro eventi e conferenze. Da gru a hotel di lusso, insomma, il passaggio è stato breve. La vista è naturalmente panoramica, sul mare, e poi sono state ricavate ben due terrazze: una per osservare l’alba e fare colazione, l’altra per un aperitivo all’ora del tramonto.
Nel porto industriale di Nordhavn, nella periferia settentrionale di Copenhagen, le navi cariche di carbone approdavano per rifornire di combustibile la città e il compito della gru in questione era proprio quello di scaricare il carbone sulla banchina. In un video pubblicato per raccontare il progetto è lo stesso architetto a spiegare come è nata l’idea e come si è arrivati a realizzare l’hotel sulla gru.
Copenhagen prevede di diventare la prima capitale mondiale carbon neutral entro l’anno 2025, quindi la vecchia gru non era più necessaria. Bisognava allora preservare quel simbolo del passato industriale dandogli nuova vita: “Il primo pensiero è stato come dargli un nuovo scopo“, dice Møller. Anziché demolirla, ne hanno fatto “un paradiso estetico nel mezzo di un paesaggio industriale grezzo“.
Al piano terra dell’hotel c’è una reception, al primo piano una sala riunioni, al secondo piano una spa con terrazza, quindi una camera al secondo piano con la sua terrazza. A disposizione, anche un servizio di noleggio bici. L’arredamento è minimalista e i materiali usati sono vari, legno e pietra quelli maggiormente usati. Sia le pareti che i mobili sono neri in omaggio al carbone. Ciò permette anche di non avere distrazioni e godere della vita e soprattutto della luce che c’è in quella parte della città: “Siamo in un posto che riceve tantissima luce da ogni angolo“, ha spiegato Møller. Inevitabile, dunque, anche la scelta di abbondare con le vetrate. Da una di queste sarebbe anche possibile scorgere il ponte di Øresund che collega Copenhagen con Malmö e dunque la Danimarca con la Svezia.
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