Conosciamo meglio la storia di BlindWarriorSven, il giocatore con cecità che ha vinto una partita nel campionato di Street Fighter 6. I videogames “picchiaduro” la sua passione, Honda il lottatore che ha utilizzato per battere la concorrenza
Negli Stati Uniti d’America, a Las Vegas, in occasione dell’Evolution Championship Series (EVO) 2023, è stata scritta una pagina indelebile nella storia dei videogiochi.
Una di quelle che tutti gli appassionati di questo mondo si ricorderanno per sempre e che conferma come i videogames possano essere uno strumento preziosissimo nella corsa all’inclusione.
Il giocatore professionista Sven Van de Wege è, infatti, riuscito ad aggiudicarsi una vittoria nel campionato di Street Fighter 6, con il nome d’arte di BlindWarriorSven.
La particolarità? L’olandese è un videogiocatore con cecità, disabilità che non lo ha però fermato nella sua strada verso il successo.
La sua impresa personale BlindWarriorSven l’ha ottenuta al Mandalay Bay di Las Vegas lo scorso 4 agosto, quando è riuscito a battere il rivale EternalPancake nell’incontro inaugurale del torneo di Street Fighter 6 all’Evolution Championship Series (EVO) 2023, il più grande evento al Mondo dedicato ai giochi di combattimento.
Lo ha fatto utilizzando il lottatore di sumo E. Honda, con il quale è riuscito subito a vincere il primo match, rimediando, però, poi una sconfitta nel secondo.
Tutto si è deciso quindi al terzo round, dove BlindWarriorSven è riuscito ad avere la meglio definitivamente del suo avversario, mettendolo k.o. con una testata volante, una delle mosse speciali simbolo del personaggio E. Honda.
Un risultato di grande rilievo e che è stato accolto con entusiasmo dalle migliaia di spettatori presenti nell’arena, suscitando grande emozione in BlindWarriorSven.
Sven Van de Wege (il suo nome reale, ndr) è infatti affetto da una forma di cecità da quanto aveva 6 anni.
A renderlo non vedente è stato un tumore sviluppato fin da piccolo, dal quale fortunatamente l’olandese è, poi, riuscito a riprendersi, costruendosi una carriera come videogiocatore professionista.
I videogiochi, d’altronde, sono sempre stati una sua passione. In particolar modo quelli “picchiaduro”, riservati al combattimento.
È così che BlindWarriorSven si è avvicinato inizialmente al gioco Street Fighter 2, scoprendo fin da subito di poter utilizzare il suono in questo videogame per stabilire la posizione e le mosse del suo avversario.
Una tecnica che Sven Van de Wege ha poi affinato negli anni, partita dopo partita, diventando anche promotore di una maggiore accessibilità nel mondo dei videogiochi.
Lo ha fatto attraverso le piattaforme YouTube e Twitch, incoraggiando così diverse aziende del settore a rivolgersi a un sempre maggiore numero di giocatori con disabilità.
Il lavoro compiuto da BlindWarriorSven è stato, infatti, molto importante negli ultimi anni, tanto che nell’attuale Street Fighter 6 ai giocatori con disabilità visive vengono fornite delle informazioni critiche durante il gioco.
Come? Nel videogame sono stati inseriti dei suoni caratteristici e utili a segnalare attacchi o schivate diverse a chi è affetto da cecità e che, per capire lo sviluppo del gioco, può basarsi esclusivamente sul suo udito.
Un segnale audio ben distinto, per esempio, riesce a indicare la posizione del personaggio che si sta utilizzando rispetto a quella dell’avversario (rumore dei passi o fruscio prodotto dai vestiti, ndr), con il suono che si fa più o meno intenso in relazione alla vicinanza tra i due combattenti. Ciò permette così di gestire la distanza, aspetto fondamentale in un gioco di combattimento.
Grazie a questi particolari e alla sua grande abilità, è così che BlindWarriorSven è riuscito ad avere la meglio del proprio rivale all’EVO 2023, dovendosi però arrendere nelle partite successive.
L’olandese non è, infatti, riuscito a raggiungere le finali del torneo, ma ha comunque chiuso con uno splendido 2.049° posto finale, su 7.983 partecipanti.
Un grandissimo risultato che dimostra ancora una volta come quello dei videogames sia un mondo praticamente aperto a tutti. Decisamente più inclusivo di quello reale e in cui viviamo tutti i giorni.
L’Evolution Championship Series (EVO) 2023, come anticipato in precedenza, è andato in scena nella città di Las Vegas, dove un’affluenza record di pubblico ha contribuito a rendere ancora più speciale quello che è di fatto il più grande evento al Mondo dedicato ai giochi di combattimento.
Nell’arco di diversi giorni di gara, oltre 9.000 atleti professionisti da tutto il Mondo si sono sfidati a videogiochi come Dragon Ball FighterZ, Guilty Gear Strive, Tekken 7, Ultimate Marvel vs. Capcom 3 e altri popolarissimi videogames “picchiaduro”.
Tra questi anche il già citato Street Fighter 6, con uno dei massimi momenti di eccitazione che è stato vissuto in occasione del lancio delle anteprime di Mortal Kombat 1 e Tekken 8.
Restiamo, però, sul gioco utilizzato da BlindWarriorSven per compiere la sua impresa e proviamo a capire meglio come i creatori del videogame siano riusciti a renderlo ancora più inclusivo per le persone con disabilità.
D’aiuto sono sicuramente le dichiarazioni rilasciate soltanto pochi mesi fa a Wired US da Takayuki Nakayama, director di Street Fighter 6:
“Durante lo sviluppo di Street Fighter 5, abbiamo creato un nuovo personaggio, Ed, per testare una nuova teoria. L’abbiamo progettato in modo che fosse in grado di eseguire mosse speciali senza la necessità di complicati input direzionali o combinazioni di tasti e abbiamo potuto confermare che il gioco funziona anche quando Ed è in mezzo a personaggi che richiedono input. A quel punto, abbiamo deciso di rendere possibile giocare con tutti i personaggi di Street Fighter 6 con i più semplici Modern controls. Per mantenere l’equilibrio competitivo, abbiamo effettuato test su più battaglie e modificato i comandi in base alle necessità. Fin da subito volevamo far sì che un numero maggiore di gamer fosse in grado di giocare”.
Street Fighter ha sempre avuto un’ampia gamma di controlli, con numerosi pulsanti indispensabili per eseguire attacchi pesanti, medi o leggeri, oltre che per muovere il proprio personaggio.
Per semplificare il tutto e rendere il videogioco quindi più accessibile a chiunque, gli sviluppatori hanno introdotto i Modern controls di cui ha parlato lo stesso Nakayama, ovvero un sistema più facile per eseguire mosse e combo.
Non solo. Anche i suoni sono stati migliorati e ampliati, come spiegato sempre da Nakayama:
“Abbiamo lavorato per migliorare l’accessibilità del suono fin da Street Fighter 5 e, dopo esserci consultati con il direttore del suono, abbiamo deciso di sfidare noi stessi il più possibile. La ragione principale è stata una lettera che ho ricevuto da un giovane giocatore inglese, che mi ha scritto: ‘Gli effetti sonori di Street Fighter 5 sono ben fatti e sono felice di poter giocare solo con i suoni, ma gli stessi effetti sonori vengono utilizzati sia per il salto in avanti che per quello all’indietro e quindi può essere difficile capire la posizione del personaggio’. Dopo aver ricevuto questa lettera, abbiamo immediatamente cambiato gli effetti sonori”.
È così che Street Fighter 6 è stato migliorato rispetto alle versioni precedenti, permettendo a un videogiocatore non vedente come BlindWarriorSven di impressionare il Mondo.
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