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Curiosità

Burro sintetico: una start up lo crea finanziata da Bill Gates

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Giulia De Sanctis

La startup californiana Savor, sostenuta da Bill Gates, ha sviluppato un processo rivoluzionario per creare burro senza l’utilizzo di animali

Una startup californiana finanziata da Bill Gates, la Savor, sta sviluppando un burro “ricco e denso” utilizzando solo idrogeno solforato e anidride carbonica, esplorando anche nuove alternative ai latticini e smarcandosi dalle impronte ambientali proprie sia dell’industria lattiero-casearia che delle alternative a base vegetale.

Secondo New Atlas, la startup Savor utilizza un processo termochimico per creare un grasso simile a quello animale, che è ecologicamente sostenibile e non ha gli stessi impatti ambientali negativi dell’industria lattiero-casearia e delle alternative vegetali.

Savor, la start up finanziata da Bill Gates per la produzione di un burro sintetico ricco e denso

Questo burro prodotto con anidride carbonica ha anche attirato l’attenzione di un certo Bill Gates, che ha deciso di investire nella visione di Savor: “Hanno iniziato ragionando sul fatto che tutti i grassi sono costituiti da diverse catene di atomi di carbonio e idrogeno” ha spiegato lo stesso Gates. “Dopodiché hanno provato a riprodurre quelle stesse catene di carbonio e idrogeno senza coinvolgere animali o piante. Il procedimento prevede di prelevare anidride carbonica dall’aria e idrogeno dall’acqua, riscaldare questi elementi e ossidarli per ottenere acidi grassi e formare il grasso.”

Start up finanziata da Bill Gates crea burro sintetico – https://www.savor.it/ – Socialboost.it

 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Sustainability. Gates aggiunge: “L’idea di usare grassi e oli realizzati in laboratorio può sembrare strana inizialmente, ma può ridurre significativamente l’impatto ambientale”. “Con procedure e tecnologie collaudate, possiamo avvicinarci ai nostri obiettivi climatici”. Il burro di Savor è facile da produrre su larga scala, ma resta la sfida di convincere le persone a sostituire i prodotti lattiero-caseari tradizionali con quelli “sperimentali”, data la diffidenza verso le novità alimentari.

Gates spera che l’idea vada oltre il semplice avvio di discussioni su queste questioni. “Il processo non emette gas serra, non utilizza terreni agricoli e richiede un millesimo dell’acqua necessaria per l’agricoltura tradizionale”. “Ancora più importante”, aggiunge Gates, “ha un sapore ottimo, come il vero burro, perché chimicamente è identico”.

Dunque Savor estrae la CO2 dall’aria e l’idrogeno dall’acqua, e attraverso un processo termochimico vanno a scaldarli e poi a ossidarli per formare delle catene di grasso. “Il processo non rilascia alcun gas serra e non utilizza terreni agricoli e meno di un millesimo dell’acqua utilizzata dall’agricoltura tradizionale” ha spiegato ancora Gates. “E, cosa più importante, ha un sapore davvero buono, come il burro vero, perché chimicamente lo è”.

L’impronta ambientale degli allevamenti dovrebbe essere nota a tutti coloro che non praticano il tenere la testa sottoterra come uno sport (anche a livello professionale e cioè retribuito, beninteso): l’accostare alternative coltivate in laboratorio ai prodotti tradizionali, però, continua a essere una sfida anche e soprattutto comunicativa.

E il fronte degli oppositori, badate bene, lo sa bene: non diteci che non avete mai sentito parlare di “sintetica”, specialmente in riferimento a quella che di fatto si chiama carne coltivata.

Un termine che lascia intendere un qualcosa di finto, di artificiale, di dannoso: ebbene, vi ricordiamo che la carne coltivata, al netto della propaganda, viene per l’appunto coltivata a partire da cellule animali. Sintetica, semmai, può essere la plastica.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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Giulia De Sanctis

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