Tutto sulla storia, le origini, le tradizioni e le curiosità legate a questa bevanda durante il Cappuccino day, la festa dedicata alla celebre bevanda italiana.
L’Italia è la principale fruitrice di cappuccino nel mondo intero e la nostra popolazioneè divisa a metà tra coloro che iniziano la giornata con un caffè e chi con un cappuccino, con un buon numero che non rinuncia a nessuna delle due bevande per avere la giusta spinta.
Ma quali sono le origini del cappuccino? Perché ha questo nome? Le circostanze esatte inerenti alla creazione del cappuccino sono alquanto incerte. Esistono parecchie teorie al riguardo, miti o presunte realtà storiche a cui è associato, che abbiamo raccolto di seguito.
La bevanda preferita e più sfruttata proveniente dall’Italia all’estero è indubbiamente il cappuccino. Le sue radici affondano in varie leggende, molte delle quali sono state diffuse solo di recente. Sembra che la più diffusa tra queste leggende urbane riguardi un frate cappuccino.
Pare infatti che il nome “cappuccino” derivi da frate Marco da Aviano dell’ordine dei cappuccini. Nel 1683, il Papa l’aveva inviato a Vienna con lo scopo di persuadere le forze europee a formare un’alleanza militare contro i turchi che assediavano la città. Riconosciuto come il liberatore dell’Europa da una minaccia musulmana, è stato beatificato nel 2006. Si ritiene che sia stato lui a creare il cappuccino: durante la sua permanenza in città, entrò in un caffè, luoghi molto popolari in Europa, e chiese un additivo per rendere meno forte il caffè. Un cameriere, vedendo lo strano miscuglio di latte che il frate beveva, esclamò “Kapuziner!”. Il proseguo, o piuttosto la leggenda, è storia a questo punto.
Non erano frati, bensì soldati!
Un’altra interpretazione del mito, che è ambientata anche nell’anno 1683, sostiene che fossero i Turchi in ritirata dal loro accampamento a lasciare dietro una grande quantità di caffè, che fu successivamente utilizzato dai soldati di Vienna dopo la scoperta. Inizialmente, il sapore era troppo amaro dopo il bollimento, quindi tentarono di addolcirlo aggiungendo latte e miele – da qui il nome Kapuziner, in omaggio al vestito monastico. La legenda racconta che tra questi soldati c’era un uomo di nome Franciszek Jerzy Kulczycki, il presunto inventore di questa bevanda. Dopo la guerra, fu lui il primo a aprire una caffetteria a Vienna, utilizzando il caffè lasciato indietro dai conquistatori arabi, a cui aggiungeva latte.
A Vienna, l’importanza dei frati cappuccini è sempre stata rilevante, come evidenziato dal fatto che tutte le tombe degli Asburgo si trovano nelle loro cripte. Osservando anche il fatto che il termine ‘cappuccino’ è originato dal colore dell’abito dei frati, così come descritto da Edurado De Filippo nella sua commedia “Questi Fantasmi” come “colore del manto di monaco”. Non ci sono prove concrete sulla sua origine, come avviene per la maggior parte della cucina, ma ciò che è indubbio è che il kapuziner deve essere stato creato con panna. Il latte, infatti, è diventato comune tra l’Ottocento e il Novecento, prima era principalmente utilizzato per produrre burro, formaggi e altro, ma non veniva bevuto. Si ipotizza che il primo additivo fosse panna. Il salto da kapuziner a cappuccino in italiano, sostituendo la panna con il latte, è avvenuto in breve tempo.
Fatti interessanti sul cappuccino
Non dopo le 11 di mattina. Si potrebbe dire che “Gli italiani bevono cappuccino solo fino alle 11 del mattino.” Questa è una specie di mito o di pettegolezzo, ma non è completamente falso! Sappiamo che, a differenza di molti altri paesi nel mondo, per noi italiani il cappuccino è una bevanda normalmente consumata solo la mattina, anche se qualche volta durante un pomeriggio d’inverno non è escluso.
Per fare un cappuccino perfetto, è fondamentale usare le quantità corrette: 125ml di latte e 25ml di caffè, e ovviamente, una schiuma ricca e spessa. Si tratta di una questione di proporzioni.
Varianti del cappuccino
Esistono molte varianti dell’espresso come ben sappiamo: freddo macchiato, caldo macchiato, lungo, ristretto, doppio e corretto, per menzionare solo le più popolari. E il cappuccino? In realtà, esistono anche diverse versioni del cappuccino, che è essenziale conoscere per accontentare le varie richieste dei vostri clienti. Il cappuccino può essere chiaro, scuro, con o senza schiuma, freddo o speziato, per nominare solo alcune delle opzioni più famose di questo “grande classico” della caffetteria. Quindi, andiamo a scoprire tutte le diverse interpretazioni possibili di questo.
Abbiamo discusso in precedenza su come fare un cappuccino impeccabile e sull’importanza di eseguire i movimenti corretti mentre si monta il latte. Adesso, esploriamo come creare le due versioni più popolari di questa bevanda nel mondo, iniziando dal cappuccino leggero e quello intenso. Il cappuccino leggero è semplicemente un cappuccino con una minore quantità di espresso: una versione più delicata, quindi, ideale per coloro che preferiscono una bevanda di sapore più dolce e tenero.
Ci sono due metodi per farlo:
La distinzione tra un cappuccino con molta schiuma e uno senza è determinata dal rapporto tra la quantità di schiuma e latte caldo usati. Se un cliente chiede un cappuccino senza schiuma, noto anche come wet cappuccino, esso implica un desiderio di più latte e meno schiuma. Per prepararlo in modo efficace, si suggerisce di:
Un cappuccino ricco di schiuma, noto come dry cappuccino, è l’opposto di quello privo di schiuma. Infatti, questa variante viene servita con una maggior quantità di crema di latte e meno latte caldo. Più specificamente, si suggerisce l’utilizzo di 25-30 ml di espresso e 125-150 ml di crema di latte, aiutandosi con un cucchiaio per raccogliere solo la schiuma, senza la parte liquida. Ovviamente, queste due versioni presenteranno un gusto leggermente differente: il wet cappuccino risulterà più dolce e cremoso a causa di una maggiore presenza di latte caldo, mentre il dry cappuccino evidenzierà maggiormente le note amare e robuste dell’espresso.
Se si tratta di preparare un cappuccino caldo o un cappuccino a temperatura ambiente, la variante chiave qui è la temperatura. Se un cliente chiede un cappuccino tiepido, è probabile che voglia berlo immediatamente senza dover aspettare che si raffreddi. Per soddisfare le sue necessità, vi consigliamo di iniziare con il latte freddo, seguìto dal latte schiumato.
Se volete un cappuccino rovente, avrete bisogno di seguire questi passi:
Tra le ricette di cappuccino più golose ci sono il cappuccino con panna e il cappuccino speziato. Per la panna, può essere aggiunta da sola o condita con cacao o gocce di cioccolato, creando un delizioso cappuccino viennese. Se richiesto dal cliente, il cappuccino può essere aromatizzato con cacao o spezie come cannella, noce moscata o anice stellato.
Concludiamo la nostra lista con un’opzione ideale per l’estate: il cappuccino freddo o ghiacciato, una scelta eccellente per chi non vuole rinunciare al sapore di questa bevanda, ma vuole godere di un pizzico di freschezza. Ovviamente, sostituire la consistenza tipica del cappuccino in una preparazione fredda non sarà possibile utilizzando la lancia a vapore per montare il latte. La soluzione è facile: è possibile utilizzare un mixer. Dovrete solo aggiungere al caffè del latte freddo intero e del latte freddo scremato montato con il mixer.
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