L’ultimo grande smacco al made in Italy e alla cucina del Belpaese arriva da Singapore, dove alcuni commensali si sono visti servire una carbonara di pollo sintetico al ristorante. Coldiretti lancia l’allarme: troppe imitazioni shock dei nostri piatti nel Mondo
Incredibile, ma (purtroppo) vero. A Singapore c’è chi serve ai propri clienti una carbonara fatta con pollo sintetico.
Un vero e proprio affronto alla cucina italiana e a uno dei suoi piatti più amati, la cui ricetta a base di uova, pecorino, guanciale e pepe nero è considerata intoccabile in alcune zone del centro dello Stivale.
Non è così, invece, all’estero, dove di imitazioni della carbonara e di altri piatti tipici del made in Italy ne nascono in continuazione. Imitazioni spesso shock e che finiscono col danneggiare l’immagine della nostra cucina, come denunciato da Coldiretti.
Lo scorso 23 marzo il Governo ha ufficialmente candidato la cucina italiana all’iscrizione nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Un’azione che è stata fatta per provare a certificare ancor di più la straordinarietà di un settore orgoglio del made in Italy, difendendolo al contempo dalle sempre più numerose false imitazioni.
Nonostante ciò, le varianti più strane di alcuni dei piatti tipici del Belpaese continuano a circolare nel Mondo. La carbonara di pollo sintetico ne è solo l’ultima dimostrazione.
Nel corso dell’Assemblea Nazionale che si tiene oggi a Roma presso Palazzo Rospigliosi, Coldiretti ha deciso di lanciare un vero e proprio allarme, aprendo il primo salone della falsa cucina italiana, nel quale sono presenti i menù “acchiappaturisti” diffusi in tutto il Pianeta.
Dal tiramisù senza mascarpone alla caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte. Dalla pizza con pollo, ananas o pere alla cotoletta alla milanese fritta nell’olio di semi, passando per la carbonara alla besciamella o al pollo sintetico, appunto.
Le imitazioni da brividi non mancano di certo e finiscono spesso col provocare diretti danni d’immagine al settore gastronomico italiano e al suo valore economico.
Ne hanno parlato a Roma il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini, insieme al Vicepremier Antonio Tajani, al Ministro della Salute Orazio Schillaci e al Ministro degli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, oltre che al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida (in collegamento video).
Quello delle ricette false relative ad alcuni dei piatti tipici italiani è, infatti, un tema molto caldo.
Secondo una ricerca condotta da Coldiretti e Noto Sondaggi, il 60% dei turisti italiani all’estero si è ritrovato a mangiare almeno una volta dei rigatoni con pollo e pesto, degli spaghetti alla bolognese con ragù e prezzemolo, dei maccaroni al cheddar, degli spaghetti con polpette di carne o della pasta al pesto con mandorle, noci o pistacchi al posto dei classici pinoli.
Tutte imitazioni fasulle e che ledono l’immagine della cucina italiana, come sottolineato da Prandini:
“La mancanza di chiarezza sulle ricette made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani all’estero, dove le esportazioni potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale. Essa è causa di danni economici, ma anche di immagine”.
Girando per il Mondo è facile imbattersi, infatti, in prodotti singolari come il parmesao brasiliano o il reggianito argentino (imitazioni del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano), oltre che di copie di altri formaggi tipici italiani come il provolone, il gorgonzola, il pecorino romano, l’Asiago e la fontina.
Esistono imitazioni anche di salumi come il prosciutto di Parma o San Daniele, la mortadella bolognese e il salame cacciatore, senza dimenticare altri prodotti come il pomodoro San Marzano o l’olio extravergine d’oliva.
Non vengono risparmiati neppure i vini o il Prosecco, la DOP italiana più cercata e imitata all’estero.
Tutti prodotti d’eccellenza della nostra cucina e che in alcune parti del Mondo vengono invece danneggiati ogni giorno.
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