Dopo la multa dell’Antitrust, l’influencer ha perso quasi 100mila seguaci su Instagram. Un sintomo del danno reputazionale. Quanto guadagna l’imprenditrice e quanto è andato in beneficenza?
Dopo la bufera che ha travolto Chiara Ferragni per la controversa campagna di beneficenza legata al Pandoro Balocco griffato, con tanto di multa milionaria dell’Antitrust, la regina di Instagram ha perso quasi 100mila follower. Certo è poca cosa rispetto a una base di quasi 30 milioni di seguaci. Eppure è emblematico del danno reputazionale subìto dall’influencer e di come sia volatile il successo guadagnato sui social media.
A poco è servito, a quanto pare, il video in cui la 36enne, con la voce rotta dal pianto, chiede “scusa” per “l’errore di comunicazione”. Secondo i dati forniti da FanPage Karma, le defezioni dal 15 dicembre a oggi sono oltre 94.500. Conoscendo solo il totale dei follower (26,9 milioni), è difficile stimare il numero esatto di quanti abbiano deciso di abbandonare l’imprenditrice dopo lo scandalo perché nel frattempo nuovi follower si sono aggiunti. Come ha notato David Puente su Open, il fatto curioso è che dietro molte delle new entry ci sono profili “appena creati e di dubbia provenienza”. Insomma viene il dubbio che in molti casi si tratti di bot, account inattivi, acquistati per rimpinguare la base.
A questo punto vale la pena fare i conti in tasca all’influencer italiana più famosa del Pianeta e provare a capire quanto di ciò che guadagna finisce effettivamente in cause benefiche.
Cominciamo dai bilanci delle due società – Fenice e Tbs Crew – che fanno capo all’influencer da quasi 30 milioni di follower su Instagram. Entrambe godono di ottima salute. La prima ha chiuso il 2022 con un fatturato di 61 milioni, in crescita del 134% rispetto al 2021, e ricavi per quasi 14,3 milioni (+115%). Alla srl è riconducibile il brand Chiara Ferragni e dunque tutto l’impero legato alle licenze del marchio, dall’abbigliamento ai gioielli.
La seconda, Tbs Crew, lo scorso anno ha raddoppiato i ricavi, passati da poco più di 7 milioni di euro a 14,6 milioni. La società, della quale Ferragni è amministratrice delegata dal 2017, si occupa delle altre attività dell’imprenditrice: dalla gestione del blog e sito di e-commerce The Blonde Salad alla consulenza in digital marketing passando per le attività di scouting.
E il futuro appare promettente. Lo scorso giugno, Fabio Maria Damato, general manager di Chiara Ferragni Collection e Tbs Crew, al Sole 24 Ore ha previsto un trend in crescita anche per il 2023: “Il giro d’affari di Fenice dovrebbe arrivare a 71 milioni, quello di Tbs Crew a 18,9 milioni. Siamo molto soddisfatti della redditività di entrambe le società, che ci consente di pianificare investimenti a breve e medio termine anche per la distribuzione diretta del marchio”.
Discorso a parte merita il business legato a Instagram. Secondo il sito di analisi e monitoraggio dei social media Hopperhq, Chiara Ferragni è la seconda italiana, dopo Khaby Lame, più pagata su Instagram, al 92esimo posto con un compenso che può superare i 102 mila dollari a post, più o meno 90mila euro. È come se, volendo fare un esercizio scolastico, l’influencer guadagnasse 1.500 euro al minuto per fare un post.
Secondo le stime di Forbes, il patrimonio della 36enne si aggira attorno ai 40 milioni di dollari. Solo nel 2016 la rivista l’aveva inserita nella lista dei trenta under 30 più influenti al mondo con un patrimonio netto di circa 8 milioni di dollari.
Secondo l’indagine dell’Antitrust, che ha multato Ferragni e la Balocco per pratica commerciale scorretta, sembra che ben poco di quanto ha guadagnato l’imprenditrice sia finito in beneficenza.
La multa (1 milioni a Ferragni, 420mila euro alla Balocco) decisa pochi giorni fa dall’Agcom per pratica commerciale scorretta è l’epilogo dell’istruttoria avviata sui pandori Balocco a edizione limitata griffati Ferragni venduti a 9 euro, quasi tre volte il prezzo normale. L’Autorità ha contestato alle società che gestiscono i marchi e i diritti relativi di Chiara Ferragni – Fenice e Tbs Crew – e all’azienda dolciaria di aver pubblicizzato il “Pandoro Pink Christmas”, lasciando intendere ai consumatori che, comprandolo, avrebbero contribuito a una donazione al Regina Margherita di Torino per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing.
Ferragni ha incassato oltre 1 milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari senza versare nulla all’ospedale torinese. In realtà Balocco aveva già fatto una donazione di 50mila euro nel maggio 2022, prima dell’inizio della campagna promozionale, senza devolvere il ricavato della vendita del pandoro. Nel frattempo la vicenda ha avuto un risvolto penale. Dopo l’esposto presentato dal Codacons e da Assourt, che ipotizza il reato di truffa, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato né indagati.
Dopo il pandoro, le uova di Pasqua. Sembra che la campagna di beneficenza messa in piedi per il dolce al cioccolato di Dolci Preziosi tra 2021 e 2022 abbia seguito più o meno lo stesso schema. L’operazione avrebbe fruttato molto più di quanto poi in effetti devoluto, peraltro non da lei, per la causa pubblicizzata. A rivelare il nuovo pasticcio è stata ieri Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano. Secondo la giornalista, il caso del pandoro sarebbe “tutt’altro che un errore di comunicazione”, come ha sostenuto Ferragni.
Stavolta beneficiaria della presunta raccolta fondi era l’associazione I Bambini delle Fate, che si occupa di progetti di inclusione per minori con autismo. L’influencer, come ha confermato al quotidiano il proprietario dell’azienda dolciaria Franco Cannillo, avrebbe ricevuto un cachet di 1,2 milioni (500mila euro nel 2021 e 700mila circa nel 2022) per aver ceduto la propria immagine. La donazione all’associazione, fatta solo da Dolci Preziosi, sarebbe stata invece di appena 36mila euro in due anni.
D’altro canto non sono mancate le occasioni in cui Ferragni e il marito Fedez si sono impegnati in attività solidali. È il caso della raccolta fondi promossa dalla coppia durante l’emergenza Covid che ha permesso di realizzare all’ospedale San Raffaele di Milano una nuova terapia intensiva. La campagna promossa su GoFundMe ha raggiunto in pochi giorni la cifra record di quasi 4,5 milioni di euro grazie a 206mila donatori.
Un’impresa che è valsa loro un Ambrogino d’oro. E che ora i consiglieri comunali in quota Fratelli d’Italia, chiedono venga revocato, proprio per il caso pandoro. Ultimo capitolo della saga che da tempo contrappone il partito di Giorgia Meloni e i Ferragnez.
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