Dopo 40 anni dal Sanremo in cui Cutugno portò al successo la canzone, Celentano rivela come mai si rifiutò di cantare “L’Italiano”
Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Sono un italiano
Chi non ha mai canticchiato questa canzone? Quale italiano o italiana non l’ha almeno sentita una volta?
Ed è proprio così che si chiama il pezzo: “L’Italiano”, un brano scritto e portato al successo da Toto Cutugno nel 1983, passando per il festival della città dei fiori.
Ma quella canzone l’aveva scritta per un altro interprete, qualcuno che Cotugno reputava un “vero italiano”, Adriano Celentano, allora quarantacinquenne, il quale, però, si rifiutò di cantare il brano.
“L’italiano”, una delle canzoni italiane più popolari al mondo, portata al successo dallo stesso autore, Toto Cutugno, nel 1983 al Festival di Sanremo, doveva essere interpretata da Adriano Celentano, “ma lui si rifiutò”. A raccontarlo fu lo stesso Cutugno a “Che tempo che fa” da Fabio Fazio su RaiTre nel 2018, quando aveva 75 anni.
Proprio ieri il cantante di “Voglio andare a vivere in campagna” ci ha lasciati, all’età esatta di 80 anni, al San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da tempo per l’aggravarsi di una lunga malattia. Ma la sua è una fama che si prospetta durare nei secoli, o per lo meno nella storia della musica italiana nel Bel Paese e nel mondo, dato che proprio la sua “L’Italiano” divenne molto popolare anche all’estero.
Ed è risalente a ieri, il 22 agosto 2023, il post che il “Molleggiato” ha pubblicato e dedicato alla scomparsa di Cutugno sui suoi canali social, in cui racconta proprio perché non volle cantare quel brano.
“Ciao Toto!…ricordo che eravamo in macchina… una cinquecento credo, e tu insistevi perché io incidessi ‘L’italiano’. Una superbomba appena ultimata la notte prima che ci vedessimo”, ricorda Celentano. “‘Non ho dormito tutta la notte’ -mi dicesti – ‘pensando al successo che faremo, tu come interprete, e io come autore‘, il brano era davvero Forte!!! Ma ciò che più di tutto mi frenava era proprio la frase piu’ importante: ‘Io sono un italiano vero’.”
Una frase oltretutto insostituibile, in quanto è proprio su questa che si regge l’intera impalcatura di quella grande opera:
“Lasciatemi cantare
Con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare
Una canzone piano piano
Lasciatemi cantare
Perché ne sono fiero
Sono un italiano
Un italiano vero”
Così dunque continua il post del molleggiato: “E io sentirmi pronunciare: ‘sono un italiano vero’ mi sembrava di volermi innalzare”.
“Lui non credeva alle sue orecchie: ‘ma non capisci che è proprio questo il punto, io l’ho scritta pensando a te, perché tu sei davvero un italiano vero’. ‘Si lo so’ – gli dissi io – ‘però non mi va di dirlo io…‘. Non sempre ma a volte la troppo scrupolosità si può trasformare in una cazzata mondiale.”
Ecco che allora dalle parole del cantante milanese per antonomasia sembra emergere una nota di pentimento, circa il clamoroso “no” che ha rivolto a Cutugno, che forse gli è costato “una cazzata mondiale”.
“Però – così si conclude il commosso post sul social di Celentano – nonostante tu l’abbia cantata come l’avrei cantata io, oggi, se la dovessi ricantare la canterei esattamente come l’hai cantata tu! Eri e rimarrai, un grande indimenticabile! Ti voglio bene.
Adriano“.
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