Osvaldo Paniccia era un artista, un pittore, che ha vissuto tutta la sua vita a Terracina ed è diventato famoso grazie a un’intervista di Andrea Diprè, che divenne all’epoca virale.
Negli anni Andrea Diprè, avvocato e critico d’arte, ma anche e soprattutto molto altro, ha lanciato decine di personaggi grazie ai suoi video pubblicati su YouTube e poi diventati virali. Personaggi assurdi, a volte fuori da ogni logica e ogni schema, che hanno avuto e in qualche caso subito la notorietà proprio grazie a Diprè. Tra le decine di video dell’avvocato diventati virali c’è anche una famosa intervista fatta ad Osvaldo Paniccia, pittore di Terracina, nel Lazio, scomparso a novembre del 2012, circa un anno dopo quell’intervista.
Paniccia era un pittore, che ha vissuto tutta la sua vita a Terracina. Al contrario di molti personaggi che negli anni hanno trovato spazio nelle interviste di Diprè, Osvaldo era il più “artista” di tutti, nel senso che effettivamente dipingeva e le sue opere non erano il frutto di una qualche follia, ma di un vero e proprio animo artistico. Un animo artistico innato, che non aveva appreso in qualche scuola, ma che si era formato da autodidatta. “Si chiama Osvaldo Paniccia e ha sempre dipinto fin da quando era ragazzino“, sono le parole che pronuncia Diprè nel video. Alla sua notorietà, però, contribuirono anche alcune sue caratteristiche particolari. Paniccia era, infatti, solito parlare con un tono di voce molto basso, che si nota chiaramente anche nel video di Diprè. Nel video si nota anche un’altra caratteristica: l’espressività del volto. Un dettaglio che l’ha reso immediatamente famoso e che ha fatto ridere il pubblico, che l’ha nel tempo trasformato in un meme.
Nella famosa intervista dell’avvocato a Paniccia, l’artista presenta alcuni dei suoi quadri. Il più noto era e rimane “Natura morta con gamberi”, che grazie alla sua notorietà avrebbe raggiunto un valore di poco inferiore ai 100mila euro. Un quadro semplice, che ritrae appunto dei gamberi su sfondo blu-violaceo.
Il suo manifesto era chiaro: “L’arte è una cosa seria, non si può prendere sottogamba“. E ancora: “L’arte prima si pensa e poi si fa“. Quel video, come detto, fu l’inizio di una grande notorietà per Paniccia, che divenne uno degli artisti più conosciuti in Italia. La sua morte ne fu la dimostrazione, con moltissimi commenti sui social e altrettante notizie di varie testate. La dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della forza della Rete e dei social.
A chiudere la storia di Osvaldo, ci fu all’epoca della sua morte un altro video, sempre di Andrea Diprè. L’avvocato si recò, infatti, insieme a Giuseppe Simone, un altro dei suoi personaggi, a Terracina. Lì, in un video che si muove in equilibrio tra il macabro e il grottesco, i due resero omaggio all’artista recandosi sulla sua tomba, per dare l’ultimo saluto ad Osvaldo. Un video che, però, venne all’epoca molto criticato, perché ritenuto una grande mancanza di rispetto verso il defunto.
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