Un passo avanti nell’inclusione scientifica per le persone sorde: il cambiamento climatico tocca anche la lingua dei segni
Fino a poco tempo fa, la comunicazione di concetti complessi come “gas serra” o “impronta di carbonio” per i bambini sordi, gli insegnanti e gli scienziati, richiedeva di comporre lettera per lettera lunghi e complicati termini scientifici. Oggi, è stato compiuto un nuovo bel salto in avanti, che rappresenta un significativo progresso per l’inclusione. Ben 200 nuovi segni ufficiali nella Lingua dei Segni Britannica (BSL) sono stati creati specificamente per la scienza ambientale.
PROMUOVERE L’INCLUSIONE NELLE CONVERSAZIONI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Gli scienziati sordi ed esperti di lingua dei segni dietro questa iniziativa hanno l’obiettivo di agevolare la partecipazione attiva delle persone sorde nelle discussioni sul cambiamento climatico. Questo sia all’interno dei laboratori scientifici che nelle aule scolastiche. Questo nuovo vocabolario mira a colmare il divario linguistico che un tempo escludeva le persone sorde da questi dibattiti di rilevanza globale.
L’IMPATTO PERSONALE DI UNA LACUNA NEL VOCABOLARIO
La dott.ssa Audrey Cameron, che è profondamente sorda e guida il progetto di lingua dei segni presso l’Università di Edimburgo, racconta la sua esperienza personale nel mondo scientifico. La mancanza di vocabolario specifico le impediva di partecipare attivamente a riunioni importanti e conversazioni significative. “Ho lavorato nella ricerca per 11 anni e ho partecipato a numerose riunioni, ma non sono mai stata veramente coinvolta perché non riuscivo a capire cosa stesse dicendo la gente”, ha spiegato in un’intervista alla BBC.
LINGUAGGIO VISIVO PER CONCETTI COMPLESSI
La lingua dei segni offre un approccio unico per la comunicazione, specialmente quando si tratta di concetti complessi. Liam McMulkin, un insegnante di biologia di Glasgow coinvolto nel progetto, spiega come la lingua dei segni può aiutare i bambini a comprendere concetti astratti. Prendendo l’esempio della “fotosintesi”, McMulkin illustra come questo processo venga rappresentato attraverso movimenti delle mani. Questo rende più accessibili e comprensibili anche concetti difficili.
UN GLOSSARIO IN COSTANTE CRESCITA
Il progetto del glossario scientifico, finanziato anche dalla Royal Society, è stato avviato nel 2007. Finora, ha aggiunto circa 7mila nuovi segni alla BSL. La dott.ssa Cameron spiega il processo di sviluppo dei nuovi segni, che inizia con l’identificazione di termini chiave dal curriculum scolastico. Insieme, gli esperti di lingua dei segni e gli scienziati collaborano per trovare segni accurati ma anche visivamente rappresentativi dei significati.
UN NUOVO VOCABOLARIO TEMATICO
I nuovi segni si concentrano sulla biodiversità, gli ecosistemi, l’ambiente fisico e l’inquinamento. È disponibile un glossario video online che espone i termini in azione.
UN SOSTEGNO PER L’EDUCAZIONE DEI BAMBINI SORDI
Questo glossario è stato appositamente creato per supportare i bambini sordi nelle scuole. Melissa, una studentessa di 13 anni presso una scuola tradizionale di Glasgow, spiega come i nuovi segni l’aiutino a comprendere meglio le lezioni. La differenza tra dover comporre a fatica un termine come “gas serra” lettera per lettera e l’uso del nuovo segno che rappresenta le molecole di gas nell’aria in movimento è notevole.
UN PROGRESSO VERSO L’INCLUSIONE E LA COMUNICAZIONE EFFICACE
Questo progetto rappresenta un importante progresso verso l’inclusione e la comunicazione efficace per le persone sorde. L’uso dei segni per rappresentare concetti scientifici complessi non solo aiuta le persone sorde a partecipare attivamente alle conversazioni scientifiche, ma offre anche un nuovo modo per tutti di comprendere meglio i concetti intricati della scienza.
L’IMPATTO DURATURO DELLA COMUNICAZIONE VISUALE
Il professore Jeremy Sanders, presidente del comitato per la diversità e l’inclusione della Royal Society, riflette sull’importanza di questi nuovi segni. Egli spera che essi ispirino le prossime generazioni di studenti che usano la BSL e permettano agli scienziati praticanti di condividere il proprio lavoro in modo più accessibile e universale.