Danni da smart working, il lavoro da remoto è troppo sedentario e può causare problemi di salute

Lo smart working è comodo, permette di risparmiare tempo, ma… può avere un costo importante per la salute. Questi sono i problemi che potrebbe causare

Il Covid 19 ha cambiato il mondo sotto tantissimi aspetti, ma soprattutto ha inaugurato l’utilizzo dello smart working su larga scala. Prima appannaggio di poche aziende dalla mentalità aperta e aggiornata, la pandemia ha costretto un po’ tutti a sfruttarlo e scoprirne i benefici. Permette di risparmiare tempo sugli spostamenti quotidiani, ci assicura più tempo per noi e per la nostra famiglia, ma può causare seri danni alla salute dei lavoratori. Secondo un’analisi condotta dal quotidiano statunitense The Hill, il lavoro da remoto è collegato a diverse patologie: disturbi del sonno, trombosi, mancanza di relax e problemi di salute mentale. Ecco cosa hanno scoperto gli esperti e cosa dovremmo sapere.

Danni da smart working, il lavoro da remoto è troppo sedentario e può causare problemi di salute

Se con lo smart working possiamo evitare i tragitti da e verso il lavoro, vuol dire anche che rischiamo di muoverci meno e di camminare meno. Insomma, ci porta a scegliere uno stile di vita più sedentario. Non senza conseguenze per la salute, ovviamente. Secondo The Hill, uno stile di vita sedentario può portare a problemi di salute a lungo termine tanto da essere responsabile di circa 3,2 milioni di morti all’anno. Un sondaggio condotto nel 2022 da Upright, un’app che promuove comportamenti salutari per la schiena, svela invece che, mediamente, chi lavora in smart working compie solo 16 passi dal proprio letto alla propria postazione di lavoro.

Foto di una ragazza che lavora in smart working
Foto | Unsplash @ThoughtCatalog – SocialBoost.it

Ha anche rivelato che il 54% dei lavoratori da remoto ha ammesso di muoversi il 50% in meno rispetto a prima. Intanto aumentano le ore che passiamo seduti, quindi almeno 8 per un lavoro full time, durante le quali spesso ci dimentichiamo di alzarci a fare quattro passi e a sgranchirci la schiena e le gambe. I rischi collegati a questa pessima abitudine sono seri e il primo è quello della formazione di coaguli di sangue. Restare seduti troppo a lungo può aumentare la possibilità di sviluppare problemi come la trombosi venosa profonda, che può migrare ai polmoni e causare un’embolia polmonare o un blocco del flusso sanguigno.

Purtroppo non è tutto. Lo smart working e la sedentarietà sono anche correlati a un eccessivo aumento di peso. C’è anche chi diventa insulino resistente, ovvero le cellule del suo organismo presentano una scarsa sensibilità all’insulina e quindi liberano maggiori quantità dell’ormone. Il risultato è l’aumento di peso e il rischio di diabete e malattie cardiovascolari. Attenzione anche agli occhi: trascorrere troppo tempo di fronte a uno schermo può peggiorare la vista e provocare emicranie.

Attenzione alla vista

Un problema che chiaramente si può verificare anche in ufficio, certo, ma sappiamo tutti che in smart working tendiamo a passare ancora più tempo davanti al pc e quindi ad affaticare gli occhi per più di 8 ore. Secondo un sondaggio condotto da All About Vision, una persona che lavora da casa trascorre in media 13 ore al giorno a fissare lo schermo di laptop, telefono, tablet e televisione. Ciò corrisponde a due ore in più rispetto al tempo trascorso dal lavoratore medio in un ambiente di lavoro tradizionale.

Inoltre, incontrando i colleghi di persona sul luogo di lavoro, esercitiamo la vista ad adattarsi a vedere anche a distanza, il che contribuisce a mantenere gli occhi sani. Insomma, lo smart working è molto comodo, ma può comportare problemi per la salute che non vanno presi sotto gamba.

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