È vero che abbiamo alcuni sosia nel Mondo? Mito o realtà?

Una credenza popolare vuole che ogni persona abbia sette sosia nel Mondo, ma è davvero così? A fornirci alcune risposte è la scienza, dalle probabilità statistiche alla somiglianza tra i gemelli

 

“Chissà se nel Mondo esiste un’altra persona simile a me?”. Una domanda che quasi chiunque si sarà posto almeno una volta nella vita, mosso dalla curiosità di sapere se da qualche parte sulla Terra vive quello che viene generalmente definito un sosia.

Una credenza popolare vuole che di figure di questo tipo per ogni persona ne esistano sette nel Mondo, ma la scienza non concorda affatto.

Già riuscire a trovare due individui identici tra loro – o comunque molto simili – pare essere un’impresa. Figuriamoci sette.

Siamo, quindi, tutte persone uniche a noi stesse? Quasi.

Ognuno di noi ha un sosia?

Secondo una stima ufficiale fornita a inizio 2023 dalle Nazioni Unite, la popolazione mondiale quest’anno ha superato gli 8 miliardi di individui.

Un numero considerevole di persone e che porta con sé una realtà: la probabilità di avere un sosia nel Mondo è davvero molto bassa. Quasi impossibile.

Folla di persone in un parco
Immagine | Unsplash @NICOBHLR – Socialboost.it

Secondo Twin Strangers, un sito specializzato nel trovare sosia nel Mondo attraverso l’utilizzo di un software basato sul riconoscimento facciale, sul nostro pianate esistono poco più di 9,5 milioni di sosia. Ciò significa che, prendendo a campione 10.000 persone, soltanto 11 avranno un sosia.

Una cifra decisamente bassa e che mostra come sia davvero improbabile trovare due persone identiche tra loro nel Mondo, ma non del tutto impossibile.

Stimando che, da quando esiste, la Terra ha ospitato circa 100 miliardi di esseri umani e che in futuro continuerà a ospitarne in grandi quantità (a meno di catastrofi apocalittiche), le probabilità di trovare un proprio sosia tra chi è vissuto in passato, chi vive il presente e chi vivrà il futuro aumentano.

È il calcolo delle probabilità a dirlo, dal momento che i tratti che determinano il viso di ogni persona non sono infiniti e possono ripetersi per genetica.

L’esempio più lampante è quello dei gemelli omozigoti, individui simili quasi in tutto e distinti solamente da qualche piccola differenza. Un doppione pressoché perfetto e che rappresenta il sosia per eccellenza.

Ciò che difficilmente si trova in persone che non sono legate da un rapporto di fratellanza.

Per esempio, basandosi sugli studi operati dalla ricercatrice australiana Teghan Lucas, la possibilità che otto misure facciali differenti coincidano tutte tra persone diverse è di una su un miliardo di miliardi. Pochissimo.

Ma se è così difficile trovare dei sosia nel Mondo, perché a volte ci sembra di vedere persone davvero molto simili tra loro e che noi stessi definiremmo due gocce d’acqua?

Anche in questo caso a darci una risposta è la scienza, la quale ci spiega come il nostro cervello valuta il volto di una persona nei tratti generali e non dai più piccoli dettagli. Per questo, a volte ci sembra di vedere due sosia, sebbene in realtà i loro volti non siano poi così uguali se analizzati millimetro per millimetro.

Ovviamente, una grande mano ai sosia è data dalla genetica. Più varianti genetiche due persone hanno in comune, più saranno simili.

A dimostrarlo è lo studio condotto qualche tempo fa da un gruppo di ricercatori guidati da Manel Esteller del Josep Carreras Leukemia Research Institute a Barcellona e pubblicato su Cell Reports:

“Il nostro studio fornisce una visione rara della somiglianza umana, dimostrando che le persone con volti estremamente somiglianti condividono genotipi comuni, mentre sono discordanti a livello di epigenoma e microbioma”.

Ha affermato Esteller, spiegando come il suo team abbia provato a caratterizzare a livello molecolare diverse persone scelte casualmente, ma che condividevano oggettivamente i tratti del viso.

Lo studio ha coinvolto, quindi, 32 coppie di sosia, con i ricercatori che hanno determinato una misura oggettiva della somiglianza per le coppie servendosi di tre diversi algoritmi di riconoscimento facciale.

Ai soggetti analizzati è stato anche richiesto di compilare un questionario biometrico e fornire il DNA della saliva, così da poterlo sottoporre a un’analisi multiomica.

Il risultato? Il team ha trovato in queste persone una condivisione di genotipi simili, ma anche una differenza nella metilazione del DNA e nei paesaggi del microbioma.

È emerso anche come i tratti fisici, come il peso e l’altezza, così come quelli comportamentali, erano correlati nelle coppie sosia.

Uno studio i cui risultati sono però da considerarsi parziali, visto il limitatissimo campione di soggetti analizzati, come ammesso dallo stesso team di ricercatori.

Per questo, al momento è giusto dire che trovare un proprio sosia nel Mondo resta una missione alquanto ardua, ma la probabilità che ciò accada esiste.

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