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Curiosità

Elefante, le curiosità da scoprire in vista della Giornata mondiale

Published by
Marco Garghentino

Il 12 agosto 2023 sarà la Giornata mondiale dell’elefante. Celebriamo insieme questo gigantesco animale, attraverso qualche curiosità interessante che lo riguarda. Sicuri di conoscerle tutte?

 

In vista della Giornata mondiale dell’elefante, che, come ogni anno, cadrà il 12 agosto, proviamo a conoscere meglio insieme uno degli animali più giganteschi e singolari esistenti in natura.

Un esemplare maestoso e che generalmente fa pensare immediatamente all’Africa.

L’elefante non popola, però, soltanto questo continente. Esso vive anche nell’Asia meridionale e nel Sud-est asiatico, nei territori che si spingono dall’India all’Indonesia settentrionale.

Elefante, un mammifero da salvaguardare

Loxodonta africana, Loxodonta cyclotis ed Elephas maximus. Sono rispettivamente i tre nomi scientifici utilizzati per indicare l’elefante africano, quello di foresta e l’elefante asiatico.

Tre tipologie diverse dello stesso mammifero. Elefantidi che vanno protetti e salvaguardati, dal momento che il WWF li ha classificati come specie a rischio o altamente vulnerabile.

Immagine | Unsplash @WolfgangHasselmann – Socialboost.it

L’elefante è il più grande mammifero attualmente in vita sulla Terra. Un maschio di elefante africano può superare i 3 m di altezza e i 6 di lunghezza, oltre che le 5 tonnellate di peso.

A caratterizzarlo sono la proboscide e le zanne d’avorio, ovvero i suoi denti incisivi superiori, che nei maschi più vecchi possono raggiungere i 3 m di lunghezza. Una di esse può pesare anche 50 kg.

In africa è possibile ammirare sia l’elefante di savana che quello di foresta. Nell’Asia meridionale e nel Sud-est asiatico vive, invece, l’elefante asiatico.

Si tratta di un animale socievole, ma che non deve mai essere disturbato o spaventato.

Conosciamolo meglio, attraverso qualche curiosità.

25 curiosità sull’elefante

1. Gli elefanti sono in grado di usare le foglie di alcuni alberi appartenenti alla famiglia delle boraginacee come medicinale curativo. Le utilizzano in particolar modo per alleviare i dolori del parto.

2. Solitamente a guidare un gruppo di elefanti sono le matriarche, le quali conoscono meglio l’ambiente. Quando questi esemplari più anziani muoiono o vengono uccisi dai bracconieri, a farsi avanti in questo ruolo sono allora le elefantesse più giovani. La loro minore esperienza ha però un doppio risvolto negativo. La famiglia avrà più difficoltà a trovare acqua e cibo, oltre che nell’evitare nemici e potenziali pericoli.

3. Strano, ma vero: gli elefanti riescono a pronunciare una parola specifica per indicare al gruppo la presenza di api. Per questo pachiderma, l’ape è uno dei nemici più pericolosi, in quanto riesce ad attaccarlo infilandosi nella proboscide, una zona estremamente delicata per l’elefante. Ecco perché, per lui è estremamente importante riuscire a lanciare un segnale d’allarme mirato al gruppo intero.

4. Gli elefanti comunicano tra di loro con gli infrasuoni, una frequenza troppo bassa per essere udita dall’orecchio umano. Ciò permette loro di parlarsi anche a diversi chilometri di distanza, con i suoni emessi che vengono poi ascoltati appoggiando la proboscide al suolo.

5. I giovani maschi sono molto aggressivi verso le femmine e ciò complica di molto sia il rito del corteggiamento che quello dell’accoppiamento.

6. L’elefante è l’unico animale noto per essere solito onorare gli esemplari morti. Come? Mette in atto dei rituali intorno alle ossa dei compagni senza vita.

7. Gli elefanti sono animali che cooperano tra di loro. Sono in grado di capire quando è il momento di aspettare un compagno, così da aiutarsi a vicenda nel compimento di un’azione (es: raggiungere del cibo).

8. Gli elefanti hanno paura delle formiche. Evitano, infatti, di mangiare le foglie di un albero sul quale si trovano questi piccoli insetti. Le zampe dell’elefante sono piene di terminazioni nervose e il loro contatto con le formiche crea disagio al pachiderma.

9. Grazie alle cellule sensoriali presente nelle zampe, un elefante africano riesce a rilevare in anticipo i segnali di un terremoto. Zampe, gambe, spalle e orecchie riescono a percepire le vibrazioni del terreno, distinguendo la direzione del suolo e confrontando i segnali ricevuti.

10. Il corpo dei cuccioli è ricoperto di peli, la cui funzione principale è quella di tenerli al fresco. La loro crescita si ferma, poi, con il passare del tempo.

11. L’elefante è l’unico mammifero che non è in grado di saltare, ma può correre fino a 40 km/h.

12. La digestione degli elefanti è molto complessa e delicata. Essi digeriscono solamente il 50% di ciò che mangiano. Per questo, producono circa 110 kg di escrementi ogni giorno ed emettono parecchio gas.

13. Le ciglia di un elefante sono lunghe circa 13 cm. Stando agli esperti, la lunghezza ideale sarebbe di 1/3 della lunghezza totale dell’occhio.

14. Le rughe del corpo consentono all’elefante di mantenere sempre idratata la propria pelle. Esso si rotola su un terreno bagnato, riuscendo poi a trattenere l’umidità del fango tra le pieghe della pelle, la quale risulta così morbida.

Immagine | Unsplash @DavidClode – Socialboost.

15. L’elefante asiatico ha quattro unghie alle zampe posteriori e cinque a quelle anteriori. L’elefante africano ne ha, invece, tre sulle zampe posteriori e quattro su quelle anteriori. Le zanne dell’elefante asiatico sono più piccole di quelle dell’elefante africano.

16. Anche gli elefanti possono essere destrorsi o mancini. Quando raccolgono delle foglie da mangiare o combattono con altri esemplari, utilizzano sempre la loro zanna dominante, la quale si accorcia così con il passare degli anni, a causa dell’usura derivante da un maggiore uso giornaliero.

17. La proboscide dell’elefante dispone di due “dita” che possono essere utilizzate come una tenaglia. Essa riesce a sollevare fino a 250 kg, sebbene all’estremità sia molto sensibile.

18. L’elefante utilizzata le orecchie come grandi ventagli, grazie ai quali rinfrescarsi nei periodi più caldi dell’anno. Esse servono anche per scacciare gli insetti.

19. Agli elefanti bastano generalmente 3 o 4 ore di sonno durante la giornata. Non è quindi vero che dormono tutto il giorno, come invece vuole la credenza popolare. Essi, inoltre, si sdraiano al suolo per stare comodi. Non dormono in piedi, altro falso mito.

20. La gravidanza di un elefante può durare anche un anno e mezzo. La formazione del cucciolo avviene principalmente all’interno della pancia della mamma, motivo per cui il peso dei nascituri supera i 100 kg.

21. Un elefante adulto può mangiare fino a 300 kg di erba in un solo giorno.

22. Gli elefanti hanno una memoria eccezionale. È grazie a questa abilità che riescono a memorizzare le caratteristiche del territorio che li circonda (es: dove si trovano le pozze d’acqua).

23. Nella proboscide di un elefante si trovano circa 50.000 muscoli, i quali si suddividono in 6 gruppi muscolari. Non c’è, invece, alcun osso.

24. L’olfatto di un elefante è 4 volte migliore di quello di un segugio e 160 volte superiore a quello di un essere umano. Questo pachiderma è capace di rilevare l’odore dell’acqua a svariati chilometri di distanza.

25. Un elefante può vivere fino a 50/70 anni. Le femmine iniziano a riprodursi intorno ai 12/14 anni e i maschi ai 35/40. La gestazione è la più lunga del regno animale: circa 22 mesi.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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Marco Garghentino

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