Equinozio d’autunno, ecco perché non cade sempre nella stessa data

L’equinozio d’autunno segna la fine astronomica dell’estate. Ogni anno, però, il momento in cui si verifica cambia. Questo ha a che fare con la durata dell’anno solare…

Oggi, sabato 23 settembre 2023, alle 8.50 si è verificato l’equinozio d’autunno. Si tratta, in sostanza, del momento preciso in cui, a livello astronomico, si conclude l’estate e inizia, appunto, l’autunno. Nello specifico, siamo di fronte al momento in cui il circolo di illuminazione (cioè quella linea immaginaria che divide la metà del globo terrestre illuminata da quella che rimane “al buio”) passa esattamente per i due Poli. È così, quindi, che nel girono dell’equinozio, si registrano dodici ore di buio e dodici ore di luce.

Da dove deriva il termine equinozio?

Proprio da questa esatta “spaccatura a metà” tra il giorno e la notte deriva la parola equinozio. In latino, infatti, aequa nox significa “notte uguale”. Nei giorni di equinozio, infatti, i raggi del Sole sono esattamente perpendicolari all’asse terrestre. Quest’ultimo, lo ricordiamo, è inclinato di circa 23 gradi rispetto al piano dell’orbita che il nostro pianeta descrive intorno al Sole, ed è per questo motivo che in un anno ci sono solo due momenti (che corrispondono appunto ai due equinozi) nei quali i due emisferi terrestri, quello australe e quello boreale, ricevono le stesse ore di luce dal Sole. Da un lato, quello dell’emisfero boreale, questa condizione si chiama equinozio d’autunno. Dal lato, invece, dell’emisfero australe, per via delle stagioni invertite, si chiama equinozio di primavera.

Luna in un cielo nuvoloso
Immagine | Unsplash @Jack Taylor – Socialboost.it

Questo significa che all’equatore i raggi del Sole sono perfettamente allo zenit durante il mezzogiorno astronomico. Di contro, al Tropico del Cancro e del Capricorno, invece, i raggi solari saranno inclinati di 66°33′ mentre ai Circoli Polari di 23°27′.

Ma come mai la data cambia ogni volta?

Ora che abbiamo capito di cosa parliamo quando parliamo di equinozio, proviamo a capire perché questi non ha una data fissa. Nell’immaginario comune, infatti, l’autunno inizia il 21 settembre. Ce lo hanno insegnato a scuola e così dice il calendario. Nei fatti, però, si tratta di una scelta di comodo, poiché l’equinozio d’autunno varia di anno in anno. Ecco, ma come mai questo accade? Il motivo va cercato nella durata dell’anno solare. L’anno solare non dura esattamente 365 giorni, come riportato sul calendario, ma qualcosa in più. Nello specifico 365,25 giorni. È per questo motivo che esistono gli anni bisestili, nel tentativo di recuperare le ore perse negli anni precedenti, ed è per questo che l’equinozio cambia ogni volta data. Tipicamente l’equinozio d’autunno cade il 22 o 23 settembre, più raramente il 21 o 24. Per esempio, tra il 2000 e il 2030 non c’è stato nemmeno un anno in cui l’equinozio di settembre sia caduto il giorno 21.

Al di là della data precisa, l’equinozio segna comunque l’addio ufficiale all’estate e l’arrivo dell’autunno. Le giornate andranno così man mano ad accorciarsi fino a raggiungere il loro minimo di durata, che coincide, in questo caso, con il solstizio d’inverno. L’equinozio apre poi le porte a uno dei fenomeni più amati e affascinanti sulla terra: le aurore boreali. È, infatti, questo uno dei periodi in cui è più facile riuscire ad ammirarle al Circolo Polare Artico.

 

 

 

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