Il 13 settembre ricorre la giornata dedicata agli esperti di programmazione informatica: ecco alcune curiosità in merito!
Fatta eccezione per gli esperti ai lavori e gli appassionati del settore informatico, forse non tutti sono a conoscenza che il 13 settembre di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale del Programmatore – anche bisogna specificare che negli anni bisestili la ricorrenza viene anticipata al 12 settembre, per questioni numeriche che spiegheremo più avanti.
Ma cosa si intende per programmatori? Si tratta di lavoratori professionisti, i quali, attraverso la relativa fase di programmazione, traducono o codificano l’algoritmo risolutivo di un problema dato nel codice sorgente del software da far eseguire ad un elaboratore, utilizzando un certo linguaggio di programmazione. In poche parole, i programmatori sono i creatori di tutti i programmi informatici che vengono utilizzati quotidianamente.
Infatti, tutti coloro che si servono di ogni genere di software o navigano su Internet beneficiano del lavoro dei programmatori di computer. E, non a caso, al giorno d’oggi quasi ogni impresa fa affidamento su infrastrutture e servizi IT creati da programmatori di computer che hanno in carico uno specifico settore aziendale.
La Giornata Internazionale del Programmatore cade il 256esimo giorno dell’anno a causa del significato di due all’ottava potenza. Nell’elaborazione mainframe, una parola di otto bit nel sistema binario (base due) può rappresentare 256 valori diversi, da 0 a 255 inclusi. I primi computer desktop venivano spesso forniti con dischi o memoria in multipli di 64, 128 o 256 kilobyte. Al giorno d’oggi, nella memoria dei microchip, 256 megabyte equivalgono a un quarto di gigabyte.
Come nasce la Giornata del Programmatore
Nel campo della programmazione informatica, nulla può essere lasciato al caso, nemmeno la data di una ricorrenza internazionale. A tal proposito, il 13 settembre – o il 12, a seconda della cadenza dell’anno, se bisestile o meno – non è un giorno qualsiasi. Infatti, La Giornata del Programmatore cade esattamente il 256esimo giorno dell’anno a causa del significato che due all’ottava potenza assume nel linguaggio informatico. Bisogna sapere che nel processo di elaborazione mainframe, una parola di otto bit nel sistema binario (vale a dire a base due) può rappresentare addirittura 256 valori diversi, che vanno da 0 a 255 inclusi. Per questo motivo, i primi computer desktop introdotti in commercio venivano spesso forniti con dischi o memoria dalla capienza in multipli di 64, 128 o 256 kilobyte, mentre al giorno d’oggi, nella memoria dei microchip, 256 megabyte equivalgono a un quarto di gigabyte. Ed è proprio da questa analogia che prende spunto la calendarizzazione della Giornata internazionale del Programmatore. Una piccola curiosità: In Cina i programmatori festeggiano, invece il 24 ottobre (anche negli anni bisestili) perché si scrive 1024, che è uguale a due alla decima potenza, pari alle dimensioni di un kilobyte, unità di misura utilizzata per la memoria dei computer.
Ma da cosa ha avuto origine la volontà di celebrare il lavoro e la dedizione di questa branca di lavoratori informatici?
Inizialmente, la ricorrenza venne concepita dai programmatori russi Valentin Balt e Michael Cherviakov, i quali nel 2002 portarono avanti una petizione tramite una raccolta di firme al fine di chiedere al Governo russo di fissare una Giornata annuale dei programmatori che ne valorizzasse le mansioni. Ovviamente, non si è tratta di una proposta che venne accettata al primo tentativo. Ma, fortunatamente, sette anni più tardi, dopo una lunga riflessione e un’attenta analisi del caso da parte del Cremlino, fu inserito nel calendario russo il primo evento per commemorare i contributi dei programmatori in informatica, software aziendale e altri progressi tecnologici si è svolto nel settembre 2009, un mese nel quale – non a caso – non ci sono altre festività o ricorrenze particolari Infatti, la prima Giornata del Programmatore fu ufficializzata tramite un decreto governativo firmato dall’allora presidente della Russia, ovvero Dmitry Medvedev.
Da quel momento in poi, in Russia così come altrove, i software e i programmi informatici hanno continuato a offrire sbocchi prima impensabili, riuscendo a raggiungere un ruolo sempre più centrale nelle telecomunicazioni, nell’industria manifatturiera, nella sicurezza, nell’intrattenimento e nell’amministrazione della società civile.
Inizialmente poco diffusa negli altri Paesi, la Giornata del Programmatore in Russia è festeggiata non solo con una giornata di esenzione dalle mansioni lavorative, ma anche celebrate attraverso l’organizzazione di una serie di attività correlate al mondo informatico. Si tratta di una neonata tradizione che prevede che i programmatori si divertano tra loro bevendo drink, utilizzando macchine obsolete, fingendo di scrivere software considerati sciocchi e vanesie e sfidandosi a minigiochi per computer.
Al giorno d’oggi, la Giornata del Programmatore si è diffusa a livello mondiale, contraddistinguendosi come il momento perfetto per questo ramo di lavoratori informatici professionisti di condividere suggerimenti di programmazione l’un l’altro. Tra forum online e chat room condivise in tutto il mondo in cui si discutono problemi di codifica, i più temerari programmatori hanno iniziato a sfidarsi in un cosiddetto hackathon, un evento al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell’informatica.
Il mondo dei programmatori di software
Attualmente, lo sviluppo di software è uno dei settori aziendali in più rapida crescita. Tuttavia, come sanno gli esperti del settore, si tratta di una delle branche dell’informatica in cui le tendenze, gli stili e i linguaggi cambiano rapidamente. Per questo, le imprese moderne hanno capito quanto sia indispensabile – oltre che vincente – rimanere aggiornati con i prodotti più recenti, come kit di sviluppo software (SDK), framework, librerie e API (Application Programming Interface).
Secondo dati globali pubblicati di recenti, il numero totale di programmatori e sviluppatori di software dovrebbe raggiungere i 27,7 milioni entro la fine del 2023 e, addirittura, i 28,7 milioni entro la fine dell’anno prossimo. Per questo motivo, in un’ottica di posizionamento nel mondo del lavoro, la domanda di programmatori, già discretamente alta, potrebbe aumentare di circa un quinto (vale a dire di circa 22%) entro il 2029, secondo le proiezioni elaborate dal Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti.
Le competenze di programmazione possono aprire una varietà di opportunità di carriera, non solo nei settori prettamente tecnologici, ma in qualsiasi altra impresa che si serva di computer o software. Dalla finanza all’assistenza sanitaria ai media, avere conoscenze tecniche di programmazione può quindi risultare una risorsa vincente nella ricerca di lavoro e nell’acquisizione di esperienza professionale.
Non è dunque una stima al ribasso considerare che i programmatori rappresentano il cervello dietro a tante incredibili invenzioni e progressi. Basti pensare allo sviluppo dei dispositivi dei telefoni cellulari o ai sempre più innovativi modelli di computer, senza dimenticare la robotica e il nuovo e ancora parzialmente inesplorato campo dell’intelligenza artificiale. Pertano, che la Giornata internazionale del Programmatore possa rappresentate un’occasione per valorizzare e apprezzare tutto l’impegno dei lavoratori del settore verso il progresso informatico.