Oggi, 16 luglio, si celebra la Giornata Internazionale dei Porcellini d’India: ecco cosa c’è da sapere su questa ricorrenza così particolare
Ogni 16 luglio, si celebra la Giornata Internazionale dei Porcellini d’India, un’occasione per esprimere affetto verso questi animali paffutelli e graziosi. Nel corso degli anni, questi esemplari così particolari sono arrivati a conquistare una grande popolarità, tanto da diventare veri e propri animali domestici in diversi Paesi del mondo. Nonostante questa loro fama, però, sono poche le persone che conoscono tutte le loro peculiarità. Quindi, se avete un procellino d’India, o semplicemente volete scoprire qualche curiosità sul loro conto, questo articolo fa al caso vostro! Ecco cosa c’è da sapere.
Nonostante il nome suggerisca altro, i porcellini d’India sono piccoli roditori originari del Sud America, conosciuti nei Paesi anglofoni come Guinea Pigs. In italiano, invece, sono noti anche con il nome “cavie”, visto l’utilizzo che ne veniva fatto fino a qualche anno fa. L’origine del nome “porcellini” non è chiara: alcuni suggeriscono che derivi dal loro verso, simile a quello dei maiali, mentre altri evidenziano somiglianze fisiche, come la testa relativamente grande, il collo robusto, l’assenza di coda e la voracità, che li rendono simili a piccoli maialini.
Inizialmente impiegata da Robert Koch e altri microbiologi, la cavia è diventata simbolo degli animali utilizzati nei laboratori per la ricerca scientifica. Tuttavia, al giorno d’oggi, il suo utilizzo è notevolmente diminuito, dato che è stata rimpiazzata da topi e ratti.
Grazie al suo aspetto tondeggiante, che lo rende attraente e tenero, il porcellino d’India è ora considerato, come visto in apertura di articolo, un animale da compagnia, e viene venduto come tale in molti Paesi occidentali come Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Italia. Ed è proprio questo il motivo per cui è stata istituita una giornata dedicata a lui dedicata: per celebrarne la bellezza. Ma vediamo qualche curiosità in più su questa specie così amata.
Secondo diversi studi, gli esseri umani avrebbero iniziato ad addomesticare i porcellini d’India nel 5000 a.C. circa, quando venivano considerati come bestiame. In Europa, divennero noti come animali domestici esotici quando i commercianti li portarono nel Regno Unito nel 1500, e persino le famiglie reali iniziarono ad adottarli. La connessione tra i porcellini d’India e gli uomini, quindi, è più antica di quanto si potrebbe pensare.
Il più anziano porcellino d’India mai registrato, di nome “Snowball”, ovvero “Palla di neve”, ha vissuto fino a 14 anni e 10 mesi, superando di gran lunga l’aspettativa di vita media di 7-10 anni per questa specie.
I porcellini d’India più grandi, noti come “Cuys”, possono raggiungere fino a 50 centimetri di lunghezza. Originari del Sud America, queste specie vengono allevate all’ingrasso per scopi alimentari, e possono arrivare a pesare fino a 4 kg.
I porcellini d’India sono “disponibili” in molte forme e colori. Essi, infatti, non differiscono tra di loro solo in base alle razze a pelo lungo o corto. All’interno di queste due grandi categorie, esiste un’ampia gamma di varietà di porcellini d’India: almeno 11 tipi a pelo corto e almeno 10 a pelo lungo. Molte di queste varietà sono disponibili anche in diversi colori. Inoltre, esistono altre razze come i “porcellini magri” satinati o senza pelo, anche se il loro allevamento è alquanto controverso a causa dei problemi di salute che esso gli causa.
Potrebbe sembrare un’abitudine rivolante, ma in realtà ha uno scopo ben preciso. I porcellini d’India, infatti, praticano la coprofagia, ma mangiano solo una particolare forma di feci: quelle provenienti dall’intestino cieco. Questa pratica, conosciuta come “nutrizione cecotropa”, fornisce loro importanti vitamine del gruppo B e vitamina K. Queste sostanze non solo supportano un metabolismo sano, ma aiutano anche a prevenire malattie dell’apparato digerente.
Come anche altri animali, i porcellini d’India hanno l’udito più sviluppato di noi esseri umani. Mentre noi possiamo percepire frequenze comprese tra 16 e 20.000 Hz, i porcellini d’India possono udire fino a 46.000 Hz. Questa sensibilità significa che un ambiente rumoroso può essere particolarmente fastidioso per questi roditori.
Nonostante apprezzino l’affetto umano, i porcellini d’India necessitano della compagnia dei loro simili, motivo per cui dovrebbero essere tenuti sempre in coppia o in piccoli gruppi. Essi, inoltre, comunicano tra di loro attraverso vari suoni, tra cui il caratteristico richiamo “wheek-wheek” che esprime eccitazione o la ricerca di compagnia, e il suono basso delle “fusa”, che emettono quando sono felici e rilassati. Inoltre, emettono una serie di brevi rumori mentre esplorano il loro ambiente. Insomma, sono dei grandi chiacchieroni!
I porcellini d’India hanno l’abitudine di marcare il loro territorio strofinando il mento o le guance sugli oggetti. Questa abitudine serve loro per infondere un odore familiare e rassicurante nella loro “casa”.
I cuccioli di porcellino d’India nascono con già il pelo e gli occhi aperti, e sviluppano la capacità di correre poche ore dopo la nascita. Queste loro caratteristiche così peculiari sono un adattamento prezioso per la loro sopravvivenza in natura. Inoltre, vengono svezzati intorno alle tre settimane di vita e diventano completamente adulti entro tre mesi, anche se continuano a crescere in dimensioni fino a circa un anno di età.
I porcellini d’India hanno quattro dita sulle zampe anteriori e tre sulle zampe posteriori. Questa anatomia così particolare serve loro per scavare e muoversi nel terreno, ma, allo stesso tempo, li rende poco agili e scarsi scalatori, capaci di arrampicarsi solo su superfici basse. Tuttavia, nonostante questi impedimenti, sono estremamente curiosi, motivo per cui è importante assicurarsi che l’ambiente in cui vivono sia sicuro per evitare loro lesioni gravi.
Nonostante siano animali “crepuscolari”, ovvero più attivi durante l’alba e il tramonto, i porcellini d’India rimangono svegli fino a 20 ore al giorno. Questo comporta la necessità di accesso continuo a cibo, acqua, compagnia di altri porcellini d’India, rifugi sicuri e giocattoli per mantenerli occupati. È importante fornire loro un’area dove possano rimanere impegnati per tutte queste ore, adornandole, magari, con zone dove possono scavare, nascondigli, una ruota dove correre a molto altro ancora.
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