Wallbox ha deciso di raccontare alcune curiosità sulla batteria che forse non tutti conoscono in occasione della Giornata Internazionale
Ogni anno, il 18 febbraio, si celebra la Giornata Internazionale della Batteria, proprio in concomitanza con il compleanno di Alessandro Volta, che con la scoperta della pila ha portato ad un punto di svolta la storia dell’intera umanità, rendendo possibile lo sviluppo di nuovi dispositivi e tecnologie.
Proprio per sottolineare l’importanza di questa giornata e, soprattutto, di questa invenzione, Wallbox, azienda attiva nel settore delle ricariche per veicoli elettrici, ha deciso di raccontare alcune curiosità sulla batteria che forse non tutti conoscono.
Wallbox, con sede a Barcellona e fondata nel 2015, è impegnata a rivoluzionare l’uso dell’energia nel settore dei veicoli elettrici attraverso soluzioni di ricarica intelligenti.
Presente in oltre 100 Paesi, l’azienda mira a promuovere l’adozione di veicoli elettrici per un futuro più sostenibile. Le curiosità condivise da Wallbox in occasione della Giornata Internazionale della Batteria offrono uno spunto di riflessione sull’importanza delle batterie e sul loro impatto sulla tecnologia moderna e sull’ambiente.
Le batterie funzionano secondo il principio della cella galvanica, in cui le particelle caricate elettricamente scorrono in un circuito dal polo negativo al polo positivo per generare elettricità.
La batteria è sia un accumulatore di energia elettrochimica che un convertitore: quando scarica, l’energia chimica immagazzinata viene convertita in energia elettrica dalla reazione elettrochimica.
Questa energia convertita è quindi disponibile per i dispositivi di consumo indipendentemente dalla rete elettrica. Davvero lontana secoli dal suo design originale semplice e dalla capacità limitata, la batteria è ora altamente sviluppata.
Le attuali batterie agli ioni di litio sono poco più quarantenni, essendo nate nel 1979, quando i ricercatori John B. Goodenough e Koichi Mizushima svilupparono una cella al litio ricaricabile con circa 4 Volt, che utilizzava il biossido di cobalto di litio come elettrodo positivo.
Parlando di curiosità, iniziamo con il dire che la prima batteria al mondo era fatta di limoni: Alessandro Volta, inventore della pila, utilizzò dischi di rame e zinco alternati con dischi di cartone imbevuti di succo di limone per creare la prima corrente elettrica continua.
Il termine “batteria” deriva dal latino “battuere”. Le prime batterie infatti erano composte da pile di dischi metallici che venivano “battuti” insieme per creare un contatto elettrico.
La prima batteria ricaricabile venne inventata nel 1836 dal fisico inglese John Frederic Daniell, il quale utilizzava una soluzione di solfato di rame e zinco per creare una corrente elettrica ricaricabile.
La prima fabbrica di batterie in Italia è stata inaugurata a Milano nel 1904 e al momento, nel nostro Paese, sono due gli impianti dedicati alla produzione di batterie.
Uno si trova a Torino, all’interno del polo Fpt (Fiat Powertrain Technologies), mentre a Teverola, in provincia di Caserta, è presente uno stabilimento della FAAMS.
Tra i due, solo questo è specializzato nella produzione di batterie agli ioni di litio, mentre nel capoluogo piemontese non c’è un polo per le batterie, ma si lavora per lo più ad alcune tecnologie legate all’elettrificazione (motori elettrici inclusi).
Altra curiosità: la batteria più grande del mondo si trova in Australia, ha una capacità di 100MWh, è in grado di immagazzinare l’energia prodotta da un parco eolico e di fornirla alla rete elettrica quando necessario.
Le batterie più utilizzate nelle auto elettriche sono quelle agli ioni di litio, ma le batterie allo stato solido sono sicuramente tra le nuove e più promettenti tecnologie per garantire, in futuro, una maggiore sicurezza e durata.
Inoltre le batterie per auto elettriche possono essere riciclate fino all’80%, poiché gran parte dei materiali contenuti nelle batterie degli EV può essere riutilizzato per la produzione di nuove batterie o per altri scopi.
Per ricaricare la batteria di un’auto elettrica possono volerci anche pochi minuti: il tempo di ricarica con una colonnina tradizionale a corrente alternata (che solitamente ha una potenza fino a 22 kW) si aggira in media tra le 2 e le 4 ore, in base alla capacità della batteria.
Con le colonnine in corrente continua le tempistiche iniziano a ridursi: quelle con potenza di 50 kW permettono infatti di ricaricare l’EV in un’ora circa. Il tempo si riduce ancora di più con le colonnine UltraFast, come Supernova 150 di Wallbox, che permettono di ripristinare l’autonomia di un veicolo elettrico in pochi minuti.
Le batterie hanno contribuito alla vittoria degli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale: quelle al piombo infatti erano utilizzate per alimentare i loro sottomarini e aerei, dando loro un vantaggio strategico.
La batteria più costosa del mondo è alimentata da diamanti: un team di scienziati giapponesi ha creato una batteria che utilizza diamanti per generare corrente elettrica. Il suo costo? È stimato in circa 1 milione di dollari.
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