Dolce e dagli occhi grandi, ecco tutto quello che non sapevate su questo animale così interessante e particolare
Oggi è la giornata internazionale della foca e per celebrarla abbiamo pensato di raccontarvi qualcosa di più rispetto a questo animale marino.
In questo articolo scopriremo insieme alcune caratteristiche delle foche e vi regaleremo qualche curiosità che probabilmente non conoscevate.
Infine, scopriremo come salvare le foche dall’estinzione supportando l’attività del WWF.
Ma partiamo dall’inizio e presentiamo la foca in tutto il suo splendore.
Le foche o focidi, sono dei mammiferi marini carnivori che appartengono alla famiglia dei pinnipedi.
Vivono principalmente nei mari ghiacciati o comunque dove le acque toccano temperature molto basse, questo perché dispongono di uno strato adiposo molto consistente e uno strato fitto di pelo che le protegge dal freddo dell’acqua e consente loro di sguazzare serenamente tra i ghiacciai.
Proprio questo strato adiposo, però, è il motivo principale per cui sono tra i 100 animali al mondo più a rischio di estinzione: l’uomo le caccia per servirsi del loro grasso, utilizzato soprattutto nelle concerie e produrre olio.
Le vibrisse, ovvero i baffi lunghi e sottili che hanno sul muso, sono essenziali per individuare le prede anche nell’acqua più scura e torbida. Le foche si nutrono principalmente di crostacei, uccelli marini e pesci.
Ora che abbiamo descritto a grandi linee questo animale dotato di pinne, che sulla terra ferma si trascina simpaticamente, scopriamo alcune caratteristiche particolari:
1) Le foche in natura possono vivere anche oltre i 30 anni. Le femmine hanno un’aspettativa di vita più alta, mentre i maschi vivono in media fino ai 25 anni.
2) La foca più piccola al mondo è quella delle Galapagos, è lunga 1 metro e pesa intorno ai 45 kg, mentre la più grande è la foca elefante che può arrivare ai 5 metri di lunghezza e pesare quasi 4.000 kg (ora potete comprendere le ragioni del nome).
3) Le foche possono dormire sott’acqua, anzi passano gran parte della loro vita in acqua ed evitano la terra ferma. La utilizzano come rifugio solo per partorire e per seminare i grossi predatori marini come le balene.
4) La profondità massima che sia mai stata registrata rispetto all’immersione di una foca è di 900 metri. Questo è possibile perché le foche riescono a trattenere il fiato anche per due ore, senza bisogno di risalire in superficie.
5) Il latte di foca è tra i più nutrienti e grassi del mondo, infatti i cuccioli assumono quasi 2 kg al giorno nutrendosi solo di quello.
6) Mamma foca riconosce i suoi figli e anche i suoi figli continuano a riconoscere lei anche a distanza di 4 anni senza contatti. Si tratta di un aspetto molto particolare, in quanto altri mammiferi in natura tendono a non riconoscersi più non appena l’odore del manto cambia a causa della crescita o di un periodo di separazione, per la foca questo non avviene.
7) La foca è una nuotatrice provetta. Infatti, nonostante sulla terra arranchi strisciando a zig-zag, in acqua può raggiungere i 25 km/h.
Insomma, un animale molto interessante e con capacità rare che ruba il cuore a chiunque la guardi, anche se attenzione perché è meglio non fare mai arrabbiare una foca…
In ogni caso, per quanto sia un animale amatissimo e sorprendente, rientra tra le specie più a rischio di estinzione e indovinate un po’? la causa è l’uomo.
La giornata internazionale delle foche è stata indetta nel 1982 con la finalità di salvare questi animali dall’estinzione e ricordare a tutti il rischio che corrono ogni anno.
Le foche infatti sono minacciate dall’uomo sia a livello di habitat: vivendo principalmente ai poli, il riscaldamento globale sta andando a compromettere irrimediabilmente il loro habitat così come la loro possibilità di trovare cibo.
Inoltre, come vi abbiamo anticipato, le foche vengono cacciate per il loro grasso, utilizzato per diversi scopri produttivi. Questa caccia spietata, in passato, ha letteralmente decimato le foche, un fenomeno di cui pochi sono realmente consapevoli.
La foca monaca è una delle specie di foca più rare e vive nelle acque del Mediterraneo, quindi decisamente meno fredde rispetto alle acque del Polo Sud e del Polo Nord. In passato è stata avvistata in Basilicata, Sicilia e intorno alle isole del mar Tirreno.
Si tratta di un tipo di foca dalla colorazione bruna e una grossa macchia bianca sul ventre che si trova anche nelle aree vicine alle Isole Canarie, Mauritania, Mar Nero e lungo le cose atlantiche dell’Africa, dove riesce a vivere in gruppi più numerosi.
La foca monaca è tra i mammiferi marini più minacciati del mondo, infatti sembra che ne siano rimasti solo 700 esemplari. Per questo motivo il WWF si impegna a promuovere la pesca sostenibile nelle acque del Mediterraneo e a ridurre le catture accidentali, nonché nel diminuire l’inquinamento dei mari.
Nel 2023 è stato rilasciato un Vademecum da seguire in caso di avvistamento della foca monaca, che tutti noi dobbiamo impegnarci a rispettare per garantire la sua sopravvivenza:
Se volete fare di più, è anche possibile sostenere economicamente l’impegno de WWF adottando una specie.
Insomma, oggi più che in qualsiasi altro giorno dell’anno, dobbiamo essere consapevoli dei rischi che corrono questi animali marini e cercare di fare le differenza, nel nostro piccolo, per garantire la loro sopravvivenza.
I gatti odiano le porte chiuse, ecco perché le graffiano e cercano di aprirle. Ma…
Un vigneto per il Papa piantato da esperti dell'ateneo di Udine In un gesto simbolico…
I dischi in vinile non perdono mai il loro fascino, ecco come funzionano e perché…
Tutto è iniziato con un'accesa lite su Instagram con Enzo Bambolina, un conduttore napoletano. Dopo…
Scopri le meraviglie naturali perdute e quelle ancora visibili in un mondo in costante trasformazione:…
Scopri la storia dei cocktail, dalle origini nel 1786 con il vermouth al primo cocktail…