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Giornata internazionale della giustizia sociale, cos’è e perché è importante

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Andrea Cattaneo

La Giornata Internazionale della Giustizia Sociale, che si celebra il 20 febbraio, ha l’obiettivo di sottolineare l’importanza dello sviluppo e della giustizia sociale per mantenere la pace e la sicurezza, sia a livello internazionale che nazionale. Questa ricorrenza serve anche come promemoria per ricordare che senza pace, sicurezza, rispetto per tutti i diritti umani e le libertà fondamentali, non si possono raggiungere lo sviluppo e la giustizia sociale. Questi elementi sono una priorità per le Nazioni Unite. Pertanto, l’Assemblea Generale con la risoluzione A/RES/20/62 approvata il 26 novembre 2007, ha stabilito il 20 febbraio come la Giornata Internazionale della Giustizia Sociale.

Giustizia Sociale, l’impegno dell’Onu

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO – International Labour Organization), il 19 giugno 2008, ha adottato all’unanimità la Dichiarazione dell’ILO sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Equa (ILO Declaration on Social Justice for a Fair Globalization). Si tratta della terza dichiarazione più importante, sui principi e sulle politiche adottate dalla Conferenza Internazionale del Lavoro, a partire dalla Costituzione dell’ILO del 1919. Attraverso il testo di questo storico documento, i governi e le organizzazioni di 182 Stati membri enfatizzano il ruolo chiave dell’ILO contribuendo al progresso e alla giustizia sociale nel mondo globalizzato. Il loro obiettivo è quello di rafforzare le capacità dell’ILO attraverso l’Agenda del Lavoro Dignitoso per portare avanti questi obiettivi.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è consapevole del fatto che la globalizzazione e l’interdipendenza stiano aprendo nuove strade, sia attraverso il commercio, gli investimenti e i flussi di capitale, che tramite i progressi della tecnologia, al fine di stimolare la crescita dell’economia mondiale, lo sviluppo e il miglioramento degli standard di vita nel mondo. Tuttavia, allo stesso tempo, restano importanti sfide da affrontare, come le crisi finanziarie, l’insicurezza, la povertà, l’esclusione e la disuguaglianza, sia all’interno che tra le società, e gli ostacoli significativi per un’ulteriore integrazione e per una piena partecipazione all’economia globale per i paesi in via di sviluppo, così come per alcuni paesi con economie in transizione.

Sede Onu | Ansa – Socialboost.it

Lavoro dignitoso

“Oggi l’obiettivo primario dell’ILO è garantire che tutti gli uomini e le donne abbiano accesso ad un lavoro produttivo, in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana”, sono queste le parole con cui nel 1999 il Direttore Generale dell’ILO, Juan Somavia, ha presentato alla Conferenza Internazionale del Lavoro il rapporto Lavoro dignitoso. Governi, organizzazioni datoriali e sindacati hanno elaborato il documento come strumento per identificare le principali priorità dell’Organizzazione sulla base dell’idea che il lavoro sia fonte di dignità personale, stabilità familiare, pace nella comunità, democrazia e crescita economica.
Il lavoro dignitoso è un concetto universale che si applica a qualsiasi categoria di lavoratori e pone in luce il ruolo chiave dell’occupazione, con la sua dimensione quantitativa (posti di lavoro creati) e qualitativa (condizioni di lavoro), nella determinazione delle condizioni di esistenza degli individui e nella lotta alla povertà e alla disuguaglianza.
Nel 2008 il concetto di lavoro dignitoso è stato istituzionalizzato formalmente con l’adozione della Dichiarazione dell’ILO sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta. Questo solenne documento costituisce il più importante atto di evoluzione dell’ILO dai tempi della Dichiarazione di Filadelfia  e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la promozione di una globalizzazione giusta fondata sul lavoro dignitoso.

Gli obiettivi

L’obiettivo universale di un lavoro dignitoso si basa sulla realizzazione di quattro obiettivi strategici, insieme all’obiettivo trasversale dell’uguaglianza di genere: creazione di opportunità di lavoro e retribuzione per tutti; garanzia dei principi e diritti fondamentali sul lavoro (libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva, eliminazione del lavoro forzato e del lavoro minorile, non discriminazione in ambito lavorativo e professionale); potenziamento ed estensione della protezione sociale; promozione del dialogo sociale. Questi temi e problemi sono sempre stati al centro dell’azione dell’ILO. Attraverso il concetto di lavoro dignitoso, è stato possibile riunirli in un unico contenitore concettuale e in una strategia d’azione che evidenzia come questi obiettivi siano correlati e interdipendenti.

Andrea Cattaneo

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