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Curiosità

Giornata internazionale del leopardo delle nevi, 10 curiosità da scoprire

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Marco Garghentino

Oggi, 23 ottobre 2023, è la Giornata internazionale del leopardo delle nevi. Scopriamo 10 curiosità che caratterizzano un felino davvero particolare e che l’uomo dovrebbe imparare a proteggere di più, così da evitarne l’estinzione

 

Ricorrenza ormai quasi decennale, oggi cade la Giornata internazionale del leopardo delle nevi.

Si tratta di un anniversario istituito per la prima volta il 23 ottobre del 2014 e che da allora viene celebrato ogni anno.

Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia di un animale a rischio estinzione, oltre che ricordare l’adozione della storica Dichiarazione di Bishkek sulla conservazione proprio del leopardo delle nevi, adottata il 23 ottobre 2013 in occasione del primo forum mondiale sulla protezione di questo felino che si è tenuto nell’omonima città del Kirghizistan.

Leopardo delle nevi, un felino da salvare

Il 2015 è stato l’Anno internazionale del leopardo delle nevi in Paesi quali Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakistan, Kirghizistan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan.

Immagine | Unsplash @PascalMauerhofer – Socialboost.it

Ogni 23 ottobre in tutto il Mondo è, invece, la Giornata internazionale del leopardo delle nevi, la quale sottolinea l’importanza circa la salvaguardia di questo esemplare.

Si tratta, infatti, di un felino in via di estinzione, pericolo che i diversi Paesi in cui il leopardo delle nevi vive e si riproduce stanno cercando di contrastare attivamente dal 2013, quando su iniziativa del Presidente del Kirghizistan Almazbek Atambaev e attraverso la coordinazione della Global Tiger Initiative presso la Banca Mondiale hanno firmato la Dichiarazione di Bishkek.

Si tratta di un accordo che prevede la protezione dell’ecosistema in cui vive il leopardo delle nevi, con lo scopo di salvaguardare almeno 20 habitat naturali sicuri in cui permettere la sopravvivenza di tale felino.

Esso è un animale parecchio elusivo e che si trova, in particolar modo, nelle zone montane e rocciose dell’Asia Centrale.

Secondo le stime del WWF, si pensa che gli esemplari di leopardo delle nevi attualmente sulla Terra siano tra i 3.900 e i 7.500.

Un numero decisamente variabile e che è difficile circoscrivere a una cifra più precisa, per via proprio della grande elusività di tale felino, la quale rende difficile il processo di censimento.

Il leopardo delle nevi è un animale che si sposta in continuazione alla ricerca di nuove prede, sebbene ogni individuo trascorra la totalità della propria vita in un territorio ben definito.

Più prede risiedono in una determinata area, più possibilità ci sono che il leopardo delle nevi resti lì per lungo tempo e in maggior numero.

Stando al WWF, le zone popolate dai leopardi delle nevi vedono la presenza di un esemplare ogni 1.000 km², dato che si alza a 1-3 individui ogni 100 km² nelle aree considerate ottimali.

Il leopardo delle nevi è un animale che ama cacciare soprattutto nelle ore notturne oppure all’alba e le sue prede predilette sono le pecore e le capre selvatiche.

Queste non sono però le sue uniche vittime, dal momento che tale felino si ciba pure di asini selvatici, cervi, yak ancora giovani e bestiame allo stato brado.

Va detto, infatti, che il leopardo delle nevi è capace di aggredire e catturare animali il cui peso può raggiungere tre volte il proprio (i maschi raggiungono i 50 kg, le femmine i 25 kg, ndr).

Davanti ad animali più grandi di lui questo felino non si scoraggia affatto.

La sua stagione riproduttiva va da gennaio a fine marzo, periodo durante il quale i leopardi delle nevi maschi cercano di attrarre gli esemplari femmina inviando quelli che sono dei veri e propri messaggi vocali.

Concluso l’atto riproduttivo, il maschio abbandona la femmina, alla quale spetta il compito di trovare un luogo sicuro in cui far nascere e crescere i propri cuccioli, al termine di un periodo di gestazione che può variare da 98 a 104 giorni.

Solitamente la fase del parto avviene tra giugno e luglio, quando una femmina di leopardo delle nevi può dare alla luce da uno a quattro cuccioli.

10 curiosità da scoprire per l’occasione

Per celebrare la Giornata internazionale del leopardo delle nevi, scopriamo 10 curiosità che contraddistinguono questo affascinante felino.

Immagine | Unsplash @FridaLannerström – Socialboost.it

1. Diversamente a quello che si potrebbe pensare, il leopardo delle nevi è un felino di modeste dimensioni. Gli esemplari adulti maschi pesano generalmente tra i 30 e i 50 kg, anche se può capitare di imbattersi in un esemplare di 75 kg. Decisamente più piccole e leggere le femmine, le quali pesano meno di 25 kg. Per quanto riguarda le dimensioni, un esemplare di leopardo delle nevi adulto misura in media tra i 70 e i 150 cm in lunghezza (coda esclusa, ndr) e 60 cm in altezza.

2. Il leopardo delle nevi ama mangiare e non è mai schizzinoso difronte a una preda. Oltre agli animali già citati nel paragrafo precedente, questo felino si ciba anche di pecore blu, argali, linci, sciacalli, volpi e cavalli. In mancanza di prede di grandi dimensioni, ripiega su marmotte, pika e piccoli mammiferi in generale.

3. Solitamente il suo pelo è cromaticamente uniforme e tende a una colorazione grigio-argentea. Esistono però anche esemplari di colore marroncino chiaro-dorato. Immancabili sono le rosette, le macchie scure che ricoprono interamente il corpo del leopardo delle nevi. Esse lo aiutano in fase di mimetizzazione in un ambiente roccioso. La pelliccia tende a infoltirsi durante la stagione invernale, così da proteggerlo maggiormente dal freddo, e sul ventre può raggiungere anche i 12 cm di lunghezza. Le zampe e la parte inferiore del corpo sono ricoperti di un pelo candido, mentre gli occhi mostrano delle sfumature di colore verde, azzurro e grigio.

4. Una caratteristica propria dei leopardi delle nevi è quella di essere dotati di pelliccia persino tra i polpastrelli delle zampe, condizione che gli consente di muoversi più agevolmente sulla neve. Agiscono come delle ciaspole sotto gli scarponi.

5. La coda del leopardo delle nevi è lunga e tozza, dal momento che in essa si registra un accumulo non indifferente di grasso. Essa può superare anche il metro di lunghezza e svolge una duplice funzione: mantenere in equilibrio l’animale in fase di arrampicata e tenere a caldo il muso quando si riposa.

6. Sebbene vivano in territori montani e siano buoni scalatori, i leopardi delle nevi non raggiungono quote di 6.000 o 7.000 metri. La quota massima a cui sono stati avvistati degli esemplari è 5.800 metri sul livello del mare.

7. Il leopardo delle nevi non ruggisce, bensì miagola. Esso emette una sorta di brontolio lamentoso, il quale si avvicina più a un miagolio che al ruggito di una tigre.

8. Generalmente un esemplare di leopardo delle nevi ha un ciclo di vita abbastanza breve e che si conclude entro 15-18 anni. In cattività sono stati trovati però anche esemplari di 25 anni, a dimostrazione del fatto che talvolta tale felino può vivere anche più a lungo della media.

9. Il nome scientifico della specie cui appartiene il leopardo delle nevi è Panthera uncia. Il termine Panthera indica, infatti, un genere, in quanto non esiste una vera e propria specie che si chiami pantera. L’animale che noi solitamente chiamiamo pantera nera è infatti un esemplare di felino selvatico affetto da melanismo, l’opposto dell’albinismo. I parenti del leopardo delle nevi sono il leone (Panthera leo, ndr), la tigre (Panthera tigris, ndr), il leopardo (Panthera pardus, ndr) e il giaguaro (Panthera onca, ndr).

10. Il leopardo delle nevi è conosciuto anche come il “Fantasma delle Montagne”. Questo soprannome si rifà al fatto che tale felino vive lungo le catene montuose dell’Himalaya, del Tibet, del Pamir e sui Monti Altai, oltre che in altre zone dell’Asia Centrale. È un animale schivo e difficile da avvistare, anche per via della sua grande capacità a mimetizzarsi. I due Paesi in cui si registra la maggiore presenza di leopardi delle nevi, in termini numerici, sono Cina e Mongolia.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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