Anche quest’anno il 20 settembre cade la Giornata Internazionale dello Sport Universitario. Scopriamo l’origine di questa iniziativa nata nel 2016 e quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere
Una tradizione che dura ormai da sette anni e che punta a viverne molte decine da qui in avanti.
Oggi, 20 settembre 2023, è la Giornata Internazionale dello Sport Universitario.
Un appuntamento introdotto nel 2016 e che da allora coinvolge milioni di studenti in tutto il Mondo, con il traguardo dichiarato di promuovere i valori dello sport, l’importanza della sua pratica dal punto di vista sia fisico che pedagogico e la cultura che a questo mondo si lega.
Una giornata di festa, talvolta sconosciuta ai più. Proviamo, allora, a capire meglio di cosa si tratta.
Cos’è la Giornata Internazionale dello Sport Universitario?
La Giornata Internazionale dello Sport Universitario è stata istituita nell’anno 2016 dall’International University Sports Federation (la FISU, ndr), grazie al sostegno e alla collaborazione di diverse organizzazioni partner in parecchi Paesi del Mondo.
Il 20 settembre è così diventato il giorno in cui gli studenti, i docenti, gli addetti ai lavori nelle università e gli appassionati di sport in tutto il Globo si riuniscono per celebrare l’importanza dello sport e promuovere l’attività fisica negli atenei.
Sebbene in Italia attualmente non sia una realtà così sviluppata come in altri Paesi e alla quale non viene ancora data la giusta importanza (basta pensare al divario che c’è con gli Stati Uniti d’America, per esempio, ndr), lo sport universitario svolge da sempre un ruolo che può essere considerato fondamentale nella vita degli studenti.
Ciò non riguarda solamente la sfera che si lega alla salute fisica, bensì anche a quella che si rifà al benessere mentale.
Lo sport universitario è un ottimo mezzo per socializzare con altre persone, sviluppando al contempo una serie di competenze diverse e un certo qual senso di appartenenza a ideali e ambienti.
Non è raro constatare, poi, l’acquisizione di abilità di leadership, gestione del tempo e del lavoro di squadra e sentimenti di tenacia e orgoglio negli studenti che praticano sport all’università.
Una serie di competenze che tornano utili in fase di crescita personale e professionale, dal momento che possono spesso risultare fondamentali anche nell’esecuzione di un lavoro.
In molti Paesi, lo sport universitario rappresenta, inoltre, una vetrina importante per molte ragazze e molti ragazzi che vogliono intraprendere una carriera sportiva.
Attraverso l’organizzazione di vari tornei dal livello pressoché professionale, infatti, viene data loro la possibilità di competere sia a livello nazionale che internazionale, mettendo così in mostra il proprio talento e le proprie doti personali.
Basti pensare alle università più famose degli Stati Uniti d’America, dove le borse di studio legate ai risultati sportivi sono considerate uno strumento importantissimo per permettere a milioni di giovani di costruirsi un futuro.
Anche in Europa esistono, però, delle università che investono sullo sport e che al mondo sportivo hanno legato parte del proprio prestigio, anche in termini di ritorno mediatico.
L’esempio più famoso è quello dell’Università di Oxford e dell’Università di Cambridge in Inghilterra, nel Regno Unito.
Questi due atenei sono noti per le rispettive accademie di canoa, le quali ogni anno si sfidano nella storica The Boat Race, una regata sulle acque del Tamigi in grado di attirare migliaia di spettatori ed ex studenti o docenti, curiosi di sapere chi riuscirà a imporsi sull’avversario.
Sempre nel rispetto dei valori più sani e puri dello sport.
Esattamente il messaggio che anche la Giornata Internazionale dello Sport Universitario vuole trasmettere.
Cos’è la FISU e cosa ha creato
Riconosciuta e promossa anche dall’UNESCO (United Nations Education, Science and Culture Organisation, ndr), la Giornata Internazionale dello Sport Universitario è stata creata dalla FISU.
Dal 2016 a oggi, oltre 1.000 sono stati gli eventi organizzati nel corso delle giornate celebrative del 20 settembre e nel 2020 oltre tre milioni di persone hanno preso parte a questi incontri. Un record che la FISU spera di veder battere molto presto.
Ogni anno studenti, docenti, personale specializzato e innumerevoli migliaia di volontari mettono tutta la propria passione, il proprio tempo e il proprio impegno a favore di questo obiettivo comune, spinti dal desiderio di continuare a promuovere lo sport all’interno delle università.
Uno dei traguardi che la FISU si prefigge di raggiungere è, infatti, quello di fare in modo che l’attività sportiva venga sempre mantenuta nella giusta dimensione in ogni ateneo, conscia dell’effetto positivo e istruttivo che lo sport può avere nei confronti degli studenti.
Per questo, ogni due anni la FISU organizza quelle che sono state definite delle vere e proprie Olimpiadi Universitarie. Uno degli eventi sportivi più importanti a livello globale.
Questi Giochi riescono, infatti, a riunire migliaia di atleti da tutto il Mondo, ai quali viene poi permesso di mettersi alla prova e sfidarsi in una serie di discipline diverse, attorniati da un generale clima di euforia, amicizia tre le diverse culture e celebrazione.
Chi partecipa alle Olimpiadi Universitarie ha la possibilità di stringere rapporti con atleti provenienti da diverse zone del Pianeta, imparando usi e costumi di varie aree della Terra.
Tutto grazie all’importantissimo lavoro fatto dalla FISU.
Istituita nel 1949, l’International University Sports Federation negli ultimi settant’anni si è affermata come una realtà chiave nel mondo universitario.
È riuscita a far capire come sport e studio possano coesistere e, anzi, come un aspetto possa aiutare a migliorare anche l’altro.
Non solo. La FISU ha anche sempre lavorato in supporto della salute mentale di studenti e atleti, oltre che di quella alimentare.
Due aspetti troppo spesso sottovalutati e dei quali si parla poco, ma che rappresentano due realtà concrete in diversi Paesi del Mondo.
È attraverso la diffusione dei valori dello sport che la FISU punta, quindi, a creare la società del futuro, convinta che ciò che accade durante la pratica di un’attività sportiva possa insegnare aspetti utili nella vita di tutti i giorni.
Un’idea condivisa anche dall’attuale Presidente in carica della FISU, Leonz Eder, il quale, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport Universitario, ha provato a trasmettere un messaggio di unione e attivismo.
Come? Chiedendo a tutti di praticare piccole azioni fisiche ogni 20 settembre, in compagnia di amici o familiari, colleghi di lavoro o anche in solitudine.
È a partire dai piccoli gesti che lo sport può iniziare a entrare a far parte della vita quotidiana di sempre più persone, accrescendo così il proprio ruolo di motore della società.