Oggi, 24 ottobre 2023, si celebra la Giornata mondiale del canguro. Un’iniziativa creata per promuovere la tutela dell’animale simbolo dell’Australia, troppo spesso vittima della caccia commerciale. Quale migliore occasione se non questa per scoprire qualche curiosità davvero affascinante
Forse non tutti lo sanno, ma da tre anni a questa parte il 24 ottobre è diventata la Giornata mondiale del canguro.
Nel 2020, infatti, è stato istituito il World Kangaroo Day, un appuntamento il cui fine è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica globale su quali siano i principali pericoli che mettono a rischio la sopravvivenza di questa specie.
Animale simbolo dell’Australia, terra a cui viene sempre associato immediatamente, il canguro è una delle vittime principali della caccia commerciale.
Per questo, è importante imparare a conoscere meglio un animale tra i più particolari sulla Terra. Noi abbiamo proviamo a farlo attraverso qualche curiosità imperdibile.
Come avrete ormai capito, oggi, 24 ottobre 2023, cade la Giornata mondiale del canguro.
Quale migliore occasione, allora, se non questa per andare alla scoperta di uno degli animali più iconici e singolari che l’uomo abbia mai visto?
Partiamo dalle nozioni di base.
Il canguro è un mammifero marsupiale tipico dell’Australia, nella Nuova Guinea e della Tasmania, luoghi in cui è possibile ritrovare diverse specie di questo animale, tutte appartenenti alla famiglia dei Macropodidi.
La maggior parte dei canguri vive a terra, ma esistono anche alcune specie che trascorrono gran parte della propria vita sugli alberi.
Oltre alle condizioni di sopravvivenza, a variare sono anche le dimensioni, a seconda di ogni singola specie.
Il canguro rosso e il canguro grigio, per esempio, sono i due esemplari più grandi. Essi misurano mediamente due metri e mezzo d’altezza, per 70 kg di peso.
I canguri lepre, invece, sono decisamente più piccoli, visto il loro metro scarso d’altezza e i soli 4 kg di peso.
Particolarità che accomuna tutte le specie di canguro è la curiosa sproporzione che esiste tra la parte superiore e quella inferiore del corpo.
È, infatti, facile notare come le zampe anteriori e la testa siano decisamente meno sviluppate rispetto alle zampe posteriori, le quali sono molto più grandi e muscolose.
Ciò permette al canguro di utilizzare questi ultimi due arti come un punto fermo sul quale restare in equilibrio in posizione eretta (stesso meccanismo che riguarda le gambe nell’uomo, ndr), ma anche come delle vere e proprie molle che gli consentono di spostarsi saltando, anche molto velocemente.
Un singolo salto di un canguro grigio può raggiungere anche i dieci metri di lunghezza e i tre di altezza. È così che questo animale riesce a correre anche a una velocità di 50 km/h.
A giocare un ruolo fondamentale è anche la lunga coda muscolosa che completa il corpo del canguro, la quale svolge la funzione di mantenere l’animale in equilibrio sia quando è fermo che quando sta correndo.
I canguri vivono in piccoli branchi e si muovono continuamente alla ricerca di cibo, soprattutto nelle ore notturne.
Per questo, per i cacciatori è più facile cacciarli, potendo sfruttare la quiete notturna a proprio favore e potendo seguire più esemplari contemporaneamente.
Ciò porta il canguro a essere uno degli animali più cacciati in Australia, nonché uno dei più commercializzati. La sua pelliccia, infatti, è molto pregiata e viene utilizzata per vari fini, così come ambita è la sua carne.
Questa minaccia, unita alla scomparsa di molti habitat naturali, a incendi boschivi sempre più frequenti in Oceania, alla siccità, agli incidenti stradali, alla crudeltà di alcuni esseri umani verso gli animali e alla ferocia dei predatori sta rendendo sempre più complicata la sopravvivenza del canguro.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sia importante salvaguardare un animale unico come il canguro, è fondamentale imparare a conoscere meglio questo marsupiale.
Lo facciamo andando alla scoperta di dieci curiosità.
1. Le femmine di canguro partoriscono un solo cucciolo alla volta (solitamente a gennaio, ndr) e lo fanno dopo un solo mese di gestazione. Quando viene dato alla luce, un piccolo di canguro si trova, infatti, in uno stato semi-embrionale e pesa solamente un grammo ed è grande circa due centimetri. Per proteggerlo, la madre lo nasconde nel proprio marsupio, il quale si può definire come un secondo utero. Qui il cucciolo viene allattato e custodito per i successivi sei mesi, dopo i quali viene fatto uscire dal marsupio, così da poter iniziare la propria vita indipendente. Un piccolo di canguro resta comunque al fianco della madre almeno fino al diciottesimo mese di vita.
2. In natura sono state classificate oltre 60 specie appartenenti all’ordine dei Macropodidi e, quindi, facenti parte della famiglia dei marsupiali e dei canguri. Il nome Macropodidi deriva dal greco Macropus, vocabolo il cui significato è “grande piede”. Il termine canguro trae, invece, origine dall’inglese “kangaroo”, nome registrato per la prima volta il 4 agosto 1770 dall’esploratore britannico James Cook, primo europeo a realizzare un contatto con le coste dell’Australia.
3. I canguri vivono in piccoli branchi governati da una gerarchia sociale molto rigida. Essi amano concentrare la maggior parte delle proprie attività nel cuore della notte, quando il canguro è impegnato soprattutto nella caccia.
4. A differenza degli altri esemplari, il canguro arboricolo possiede quattro arti molto simili tra loro. Non si nota, infatti, l’enorme differenza di grandezza tra gli arti inferiori e superiori presenti negli altri canguri. Ciò gli consente di vivere con maggior facilità sugli alberi, luogo in cui tale esemplare trascorre la maggior parte della propria vita, sospeso a qualche metro da terra.
5. Il canguro può spostarsi seguendo due diverse andature. Quando si muove a basse velocità, esso procede come un quadrupede, appoggiando tutte e quattro le zampe a terra. Quando corre, sfrutta, invece, solamente la forza delle grosse zampe posteriori, non poggiando mai sul terreno gli arti anteriori.
6. I canguri sono degli animali estremamente timidi e sospettosi. Non è facili avvicinarli, dal momento che essi tendono a scappare se qualche estraneo si avvicina. Sono, infatti, animali abbastanza timorosi e sono portati a scappare non appena avvertono un potenziale pericolo. Grazie a un udito sviluppato e a un ottimo olfatto riescono a percepire in anticipo la presenza di persone o di altri animali.
7. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il canguro è un eccellente nuotatore. In acqua tale animale si trova a proprio agio e riesce a dare il meglio di sé. È qui che spesso scappa dai predatori.
8. I canguri sono erbivori e si cibano di tutto ciò che la natura offre loro, dall’erba alle foglie, dalla frutta ai germogli. Il loro stomaco è formato da due comparti ben divisi, la cui azione consente una facile digestione dei vegetali. Una particolarità è che i canguri possono vivere anche per parecchi mesi senza mai bere dell’acqua. I liquidi li ricavano, infatti, proprio dai vegetali mangiati.
9. I canguri maschi sono chiamati “boomer” in Australia, mentre i canguri femmina “flyer”. Vengono utilizzati quindi due termini diversi per differenziare il sesso di tale animale. Non solo. Il nome può variare anche in base alle dimensioni dell’animale. I canguri di piccola taglia si chiama “joey”, mentre i cuccioli sono i “wallabies”. “Roo”, infine, è il soprannome con il quale si indicano genericamente i canguri, come diminutivo di “kangaroo”.
10. I canguri, purtroppo, rappresentano oltre l’80% degli animali coinvolti in incidenti stradali. Ciò accade in quanto essi amano muoversi di notte, quando è più difficile notarli per un guidatore, soprattutto per via dell’alta velocità con cui questo animale si sposta.
I gatti odiano le porte chiuse, ecco perché le graffiano e cercano di aprirle. Ma…
Un vigneto per il Papa piantato da esperti dell'ateneo di Udine In un gesto simbolico…
I dischi in vinile non perdono mai il loro fascino, ecco come funzionano e perché…
Tutto è iniziato con un'accesa lite su Instagram con Enzo Bambolina, un conduttore napoletano. Dopo…
Scopri le meraviglie naturali perdute e quelle ancora visibili in un mondo in costante trasformazione:…
Scopri la storia dei cocktail, dalle origini nel 1786 con il vermouth al primo cocktail…