Oggi è la giornata mondiale dei complimenti, ecco perché è nata questa ricorrenza e come festeggiarla nel modo giusto
Il primo di marzo è la giornata mondiale dedicata ai complimenti. Possiamo dire che si tratta di un giorno in cui dovremmo essere tutti più gentili e dedicare del tempo e delle attenzioni a chi ci sta intorno.
I complimenti sono come delle carezze, in grado di fare bene a chi li riceve ma anche a chi li pronuncia. Infatti, la gentilezza funziona un po’ come uno specchio riflesso: molte ricerche dimostrano che essere gentili nei confronti di chi ci sta attorno, ci fa sentire meglio, più appagati e più pronti a ricevere, a nostra volta, complimenti e gentilezze.
Come è nato il World Compliment Day?
La giornata mondiale del complimento è nata nei Paesi Bassi per dedicare 24 ore alla gratitudine, alla condivisione e all’altruismo. Infatti, per quanto i complimenti siano gratuiti, non sono facili da pronunciare nella società contemporanea, per alcuni motivi che stiamo per andare ad elencarvi.
Ecco, quindi, che istituire una giornata dedicata ai complimenti si è rivelato un ottimo modo per fare aprire gli occhi alle persone e ricordare loro quanto possa essere semplice dedicare una parola gentile ad amici, familiari, colleghi o parenti.
I benefici dei complimenti
Uno degli aspetti più importanti collegati al fare complimenti è la reciprocità: quando siamo gentili con qualcuno ci aspettiamo di ricevere indietro la stessa gentilezza, quindi possiamo dire che quando diciamo uan carineria lo facciamo anche un po’ con la speranza che il nostro interlocutore ribatta con una frase che possa farci piacere.
Ricevere un complimento, d’altro canto, fa aumentare i livelli di autostima e fa sentire motivati. Ad esempio, dire a una ballerina che ha talento e farà strada nella danza, poco prima di uno spettacolo, sarà una carezza per il suo ego e la motiverà nell’esibirsi con più sicurezza sul palco.
In poche parole, i complimenti sono in grado di generare un rinforzo positivo e compiacimento, in più migliorano l’umore in chi li riceve. Chi si complimenta, invece, si sente da un lato appagato per essere stato gentile, dall’altro sente attivarsi in lui la speranza di venire ripagato con la stessa moneta.
La parola chiave in tutto questo discorso è empatia: quando scegliamo di essere gentili con qualcuno e di complimentarci, stiamo creato un legame con quella persona, un collegamento che ci fa percepire il suo stato emotivo importante tanto quanto il nostro. Una sorta di condivisione emotiva positiva.
I complimenti devono essere spontanei
“Non ti chiedo di darmi un bacio. Non chiedermi scusa quando penso che tu abbia sbagliato. Non ti chiederò nemmeno di abbracciarmi quando ne ho più bisogno. Non ti chiedo di dirmi quanto sono bella, anche se è una bugia, né di scrivermi niente di bello. Non ti chiederò nemmeno di chiamarmi per dirmi com’è andata la giornata, né di dirmi che ti manco. Non ti chiederò di ringraziarmi per tutto quello che faccio per te, né che ti preoccupi per me quando i miei animi sono a terra, e ovviamente, non ti chiederò di appoggiarmi nelle mie decisioni. Non ti chiederò nemmeno di ascoltarmi quando ho mille storie da raccontarti. Non ti chiederò di fare niente, nemmeno di stare al mio fianco per sempre. Perché se devo chiedertelo, non lo voglio più”.
Prendiamo in prestito le parole che Frida Kahlo ha rivolto al marito per esplorare un’altra qualità che i complimenti devono avere per poter essere considerati autentici: la spontaneità.
Quante volte avete sentito una donna recriminare al proprio compagno di non ricevere da lui abbastanza complimenti? Vi sveliamo un segreto che molti maschi avranno ormai imparato: non vale se glieli fate dopo che ve lo ha fatto notare. Questo perché un complimento deve essere spontaneo, sincero e inaspettato. Deve uscire di pancia perché sia naturale e non forzato, solo così può realmente fare piacere alla persona che lo riceve.
Infatti, qualora chi riceve un complimento dovesse percepirlo come finto o di circostanza, le conseguenze potrebbero essere decisamente peggiori dei benefici.
Vediamo quindi qual è il lato oscuro dei complimenti.
Il lato oscuro dei complimenti
I complimenti possono anche generare imbarazzo. Questo capita se a riceverli è una persona con bassa autostima o se i complimenti ricevuti sono eccessivi.
Se si innesca questo meccanismo, il complimento non viene preso sul serio e può diventare fonte di disagio. La persona può dire: “Visto che è del tutto impossibile che sia vero, mi sta prendendo in giro”, così comincia un loop di insicurezze e senso di disagio che era tranquillamente evitabile scegliendo parole diverse per esprimere lo stesso complimento.
Inoltre, non sempre i complimenti ci arrivano da persone da cui vorremmo riceverli, e possono mettere a disagio anche per questo motivo. Ne è un esempio il cat calling dove apprezzamenti urlati e con doppi fini non sono lusinghieri ma solamente fastidiosi.
Un complimento è davvero tale solo se fa bene alla persone che lo riceve, altrimenti è giusto chiamarlo con altri nomi.
Come festeggiare la giornata mondiale dei complimenti
Se volete festeggiare il World Compliment Day nel modo giusto, stiamo per darvi qualche idea vincente:
- Scrivete dei bigliettini da lasciare alle persone a cui volete bene. Scrivete un complimento sincero e pensato per ognuno di loro e fateglielo trovare.
- Non fate complimenti legati all’aspetto, ma cercate di andare oltre e complimentarvi ad esempio con un amico o un’amica per il traguardo raggiunto o per la persona che ha dimostrato di essere per voi.
- Non comprate regali costosi, cercate di rimanere autentici e di regalare semplici parole giuste e pensate.
- Insieme al complimento aggiungete una piccola attenzione o gentilezza, ad esempio preparate il caffè al mattino per la persona che amate e portateglielo a letto.
La gentilezza è gratis, ma ogni tanto ce ne dimentichiamo. Anzi, ci dimentichiamo addirittura come riceverla perché non sappiamo più abituati a vederla o percepirla. Giornate come questa servono proprio a ricordarci che al mondo esiste ancora, e che bisogna solo trovare le parole giuste e un pizzico di coraggio per esprimerla.