Oggi, 12 aprile, si festeggia la Giornata mondiale dei criceti. Vediamo alcune incredibili curiosità, che in pochi conoscono, su questi animali
Non tutti lo sanno, ma, come moltissimi altri animali, anche i criceti hanno la loro Giornata mondiale. Questi animali sono molto popolari come animali domestici, tanto da diventare ottimi compagni non solo per i bambini, ma per tutte le persone e di tutte le età, motivo per cui è stato deciso di dedicare loro questa particolare giornata. Ma adesso vediamo tutte le incredibili curiosità su questo animale che veramente in pochi conoscono.
Oggi, 12 aprile, è la Giornata mondiale dei criceti, il momento perfetto per celebrare questi adorabili animaletti e scoprire qualche incredibile curiosità sul loro conto. Ci sono numerose motivazioni dietro la scelta di avere un criceto come animale domestico. I criceti dorati, ad esempio, una volta addomesticati, sviluppano un legame profondo con i loro proprietari. Pur preferendo la solitudine rispetto alla compagnia dei loro simili, trovano conforto e interazione con gli amici umani, motivo per cui, in questo articolo, andremo a scoprire qualcosa in più su questi fantastici animali. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
I criceti fanno parte della famiglia dei Cricetidi, che include anche arvicole, lemming, ratti e topi. Le oltre 20 specie di criceti presentano una grande varietà. Alcuni somigliano ai ratti, come i sette membri del genere Cricetulus, mentre il criceto europeo o comune, unico rappresentante del genere Cricetus, si distingue per la pelliccia nera sul ventre. Tra le specie più popolari come animali domestici ci sono il criceto dorato o siriano (Mesocricetus auratus) e tre varianti di criceti nani: il criceto nano bianco invernale (Phodopus sungorus), il criceto nano di Campbell (Phodopus campbelli) e il criceto Roborovski (Phodopus roborovskii), il più piccolo tra tutte le specie di criceto.
Date le tante minacce predatorie, non sorprende che la maggior parte dei criceti sia attiva di notte. Durante il giorno, cercano rifugio da serpenti, aquile, volpi, tassi e altri carnivori. In natura, costruiscono intricati sistemi di tane con tunnel profondi e varie entrate per ripararsi e riposare al riparo dai pericoli. Solitari di natura, preferiscono trascorrere il tempo da soli nelle loro tane, difendendo ferocemente il loro territorio dagli intrusi.
I criceti maschi e femmine sono poligami, il che significa che hanno più partner sessuali. Durante la stagione riproduttiva, i maschi si spostano tra le tane in cerca di femmine con cui accoppiarsi, cercando quelle non ancora fecondate. Dopo l’accoppiamento, la femmina sviluppa un tappo copulatorio per impedire ulteriori inseminazioni. I criceti sono territoriali e le femmine solitamente allontanano i maschi dopo l’accoppiamento. Di solito, le femmine partoriscono da due a quattro volte all’anno, con un periodo di gestazione di soli 15-22 giorni, e le dimensioni delle cucciolate possono variare da uno a 13 piccoli, con una media di circa cinque-sette.
A causa del loro elevato tasso riproduttivo e delle similitudini climatiche tra l’habitat nativo dei criceti e le Hawaii, queste creature sono illegali nello stato. Se dovessero mai sfuggire in natura, i criceti potrebbero rapidamente formare grandi colonie, causando problemi all’agricoltura e minacciando le specie autoctone. Tra gli animali vietati alle Hawaii figurano anche colibrì, serpenti, gerbilli, paguri e salamandre.
Come per tutti i roditori, gli incisivi dei criceti crescono costantemente e non hanno radici. Per mantenere i denti affilati e nella giusta dimensione, i criceti li mordicchiano regolarmente, impedendo così che diventino troppo lunghi. Studi condotti sui denti dei roditori hanno rivelato la presenza di cellule staminali attive nei loro incisivi. Questa scoperta, insieme alla capacità dei roditori di far ricrescere costantemente i denti, offre agli scienziati la possibilità di sperare in un giorno di replicare questo processo di rigenerazione anche negli esseri umani.
I criceti sono adattati per la conservazione del cibo. Le loro guance funzionano come piccole tasche che possono riempire con frutta, cereali, radici e foglie, fino a un peso equivalente al loro stesso corpo. Quando trovano una buona quantità di cibo, riempiono le guance e tornano nelle loro tane, dove hanno preparato apposite camere per conservare il cibo. Il loro nome deriva dalla parola tedesca “hamstern”, che significa appunto immagazzinare il cibo.
La maggior parte dei criceti hanno una vista molto limitata alla luce intensa. La loro vista migliora notevolmente in condizioni di scarsa illuminazione, il che spiega il loro comportamento notturno. Tuttavia, la loro visione è limitata e non riescono a vedere molto oltre la punta del loro naso. Per compensare, i criceti si affidano ad altri sensi durante il giorno, come i baffi estremamente sensibili e le ghiandole odorifere sul dorso che lasciano tracce per aiutarli a tornare alla tana.
L’olfatto è cruciale per i criceti. Utilizzano le loro ghiandole odorifere per annusare gli oggetti e per orientarsi nel loro ambiente, facendo di questo senso uno dei loro principali strumenti di navigazione e comunicazione. Evitare di indossare profumi o lozioni forti, quindi, è necessario se si ha un criceto domestico, perché in questo modo si può aiutarlo a sentirsi più a suo agio e a ridurre eventuali disturbi dovuti a odori intensi.
Sempre desiderosi di esplorare, i criceti trovano grande piacere nell’entrare ed uscire dalla loro ruota. Se si crea loro un ambiente sicuro, saranno sicuramente felice di girare e investigare in ogni angolo. Un consiglio per chi ha criceti in casa è quello di nascondere dei bocconcini nel recinto o in una palla a rilascio lento per offrirgli ore di divertimento. Inoltre, apprezzano molto giocare con scale o in un recinto appositamente allestito.
Una volta ampiamente diffuso in tutta Europa, il criceto europeo, noto anche come criceto dal ventre nero o comune, è ora gravemente minacciato di estinzione. Unico membro del genere Cricetus, la sua presenza e la sua popolazione si sono ridotte drasticamente in Europa occidentale, centrale e orientale, con il 75% del suo habitat nativo ormai compromesso. Le modifiche nelle pratiche agricole, lo sviluppo urbano, l’inquinamento e i cambiamenti climatici rappresentano le principali minacce per la sopravvivenza di questi piccoli animali.
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