Oggi, 15 marzo 2024, cade la Giornata mondiale del sonno, una ricorrenza che vuole celebrare l’importanza del riposo. Conosciamo meglio questo particolare evento, noto in tutto il Mondo come World Sleep Day
Anche quest’anno, oggi, venerdì 15 marzo 2024, si celebra in tutto il Globo la Giornata mondiale del sonno, nota anche come World Sleep Day.
Si tratta di un evento annuale dedicato alla promozione della cultura e della consapevolezza sull’importanza del sonno.
Questa giornata si tiene ogni anno il venerdì precedente all’equinozio di primavera ed è promossa dalla World Sleep Society e, in Italia, dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (l’AIMS).
La Giornata mondiale del sonno è nata nel 2008 con l’obiettivo di sensibilizzare sulle problematiche legate ai disturbi del sonno e ai relativi impatti sociali.
Lo scorso anno ha coinvolto circa 80 Paesi in tutto il Mondo, con centinaia di iniziative che hanno arricchito questo evento e lo hanno reso persino un tema di tendenza sui principali social network.
Negli anni, il World Sleep Day ha infatti guadagnato sempre più visibilità e partecipazione, dimostrandosi una ricorrenza apprezzata da milioni di persone.
Per quest’anno, il messaggio principale lanciato dalla World Sleep Society, promotrice dell’evento, è: “Equità del sonno per la salute globale”.
Il sonno è cruciale infatti per la salute, ma esistono disparità nella qualità del sonno tra le popolazioni di tutto il Mondo, aspetto che genera costi individuali e sociali aggiuntivi e accentua le disuguaglianze nella salute.
Le cause di tali disparità possono essere molteplici, dalle condizioni ambientali alla storia sociale, dalle relazioni comunitarie ai comportamenti individuali.
Le conseguenze di queste disuguaglianze sono però significative e danneggiano singoli individui, famiglie e marginalizzano intere popolazioni.
Affrontare il tema dell’equità del sonno è quindi una componente cruciale nel migliorare la salute e il benessere umano a livello globale, come ricordato dal Presidente AIMS Francesco Fanfulla.
Per questo, in occasione di questa giornata, membri della World Sleep Society, esperti del sonno e sostenitori della salute comunitaria in circa 80 Paesi organizzano una serie di attività locali, regionali e nazionali per promuovere la salute del sonno.
In Italia, l’AIMS promuove un evento nel quale esperti della Medicina del Sonno presenteranno relazioni dalle 8:00 del mattino alle 20:30 della sera, offrendo al pubblico un quadro completo delle conoscenze sui disturbi del sonno e il loro impatto sulla salute.
Entrando più nello specifico, l’iniziativa lanciata dalla Società Italiana di Neurologia (la SIN) e dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno in occasione della Giornata mondiale del sonno del 15 marzo è una maratona di eventi con interventi dei principali esperti italiani della medicina del sonno.
Questa iniziativa offre un’opportunità per fare il punto sui disturbi del sonno, che in Italia colpiscono circa 12 milioni di persone.
Si stima che circa un adulto su quattro soffra infatti di insonnia cronica o transitoria, con una prevalenza maggiore nel sesso femminile, che rappresenta circa il 60% del totale.
Il 20% dei casi riguarda invece bambini e adolescenti.
Secondo Alessandro Padovani, Presidente della SIN, un sonno frammentato e disturbato favorisce la deposizione di proteine anomale nel cervello, associate a fenomeni neurodegenerativi, infiammazione e arteriosclerosi.
Riconoscere prontamente un disturbo del sonno permette perciò di avviare un trattamento tempestivo, che può evitare pericolose conseguenze diurne, come disturbi dell’umore, cognitivi, dell’attenzione e sonnolenza.
Stando alle recenti indagini riportate da Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di Neurologia presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in Italia moltissime persone stanno registrando un peggioramento del sonno.
Secondo Ferini Strambi, l’insonnia, che resta il disturbo più rilevante, interessa circa 7-8 milioni di persone.
Non solo. Circa il 2% della popolazione generale soffre della sindrome delle gambe senza riposo, mentre il 5-6% degli uomini e il 3% delle donne presenta apnee notturne.
Sempre secondo i numeri riportati da Ferini Strambi, la somma di questi dati evidenzia un quadro significativo: circa il 20% della popolazione generale in Italia è affetta da problemi o patologie del sonno.
È giusto però sottolineare che, talvolta, vi è confusione nella categorizzazione dei soggetti considerati insonni, inclusi individui con disturbi diversi, come i cosiddetti “privati di sonno” o coloro che presentano disturbi del ritmo circadiano.
Questa incertezza nei dati può portare a una sovrastima dei casi di insonnia.
Ferini Strambi suggerisce che l’aumento dei casi potrebbe essere parzialmente dovuto a una maggiore attenzione verso il sonno e la ricerca di diagnosi di eventuali disturbi.
Il sonno riveste un ruolo fondamentale nel mantenimento delle funzioni cerebrali, dell’apprendimento, della memoria e della concentrazione.
Inoltre, numerosi studi indicano che la mancanza di sonno, sia in termini di durata che di qualità, aumenta il rischio di malattie quali ipertensione arteriosa, depressione, diabete, obesità, patologie cardiovascolari e degenerative cerebrali.
Curare il sonno può quindi contribuire alla prevenzione di tali malattie, dalla più basilare ipertensione arteriosa al decadimento cognitivo.
La deprivazione del sonno ha poi conseguenze visibili sul benessere psicofisico dell’organismo, portando a variazioni dell’umore, aumento dell’irritabilità, ansia e depressione.
Per affrontare questi problemi, è fondamentale sviluppare nuove strategie diagnostiche e terapeutiche.
In questo senso, la ricerca nel campo del sonno si sta muovendo già da tempo verso nuovi approcci, tra cui l’utilizzo di intelligenza artificiale per monitorare il sonno e identificare le cause specifiche di disturbi come le apnee notturne e il russamento.
Inoltre, studi sulla melatonina e l’uso di dispositivi come “Dormi”, un braccialetto-software medico con un algoritmo di intelligenza artificiale per la misurazione e l’analisi dei dati del sonno, promettono nuove prospettive per migliorare la qualità del sonno e la salute generale.
Passando ad approcci più convenzionali, è bene ricordare come l’adozione di una dieta equilibrata, arricchita di cibi e integratori noti per favorire il sonno, possa rappresentare una soluzione efficace.
Lo suggeriscono anche le nutrizioniste Camilla Casagrande e Ilaria De Gioia, secondo cui, alcuni nutrienti come il triptofano, il magnesio, il potassio (utile per il rilassamento neuromuscolare) e la vitamina B6 (che facilita la conversione del triptofano in melatonina) sono particolarmente utili per favorire il sonno.
Per questo, integrare nella dieta serale cibi come cereali integrali (pane, pasta, riso, orzo), ricchi di magnesio, può essere una scelta indicata.
Allo stesso modo, consumare legumi, pesce, latticini, frutta secca, frutta fresca, verdure a foglia verde e olio extravergine di oliva può contribuire a favorire il sonno.
Al contrario, è consigliabile evitare il consumo di alcolici, superalcolici e bevande contenenti sostanze eccitanti.
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