Giornata mondiale del gufo, ecco alcune curiosità da conoscere

Il 4 agosto è la Giornata mondiale del gufo, uno degli animali più singolari e misteriosi per l’uomo. Conosciamo meglio questo volatile, andando alla scoperta di qualche curiosità davvero particolare

Come accade ogni anno, anche il 4 agosto 2023 è la Giornata mondiale del gufo.

Una ricorrenza molto particolare, in onore di uno dei volatili più sorprendenti, ma anche più misteriosi agli occhi dell’uomo.

In Italia di gufi ne vivono diversi esemplari e il suo nome è entrato ormai a far parte del linguaggio quotidiano, ma non solo.

Oggi proviamo a conoscerlo meglio, svelando anche qualche curiosità di cui forse non tutti sono a conoscenza.

Alla scoperta del gufo

Asio otus, il suo nome latino. Gufo Comune, quello con il quale ci siamo abituati a chiamarlo in Italia.

Il gufo (che nella versione Comune è il più diffuso, ndr) è un uccello appartenente alla famiglia degli Strigidae, nonché all’ordine dei Stringiformes e alla classe degli Aves.

Tutti termini latini che compongono la carta d’identità di uno degli animali più particolari e misteriosi tra quelli esistenti in natura. Dagli inconfondibili occhi gialli.

Gufo in volo
Immagine | Unsplash @PeteNuij – Socialboost.it

Un volatile dalla corporatura snella e dal piumaggio folto, abilissimo nel camuffarsi e mimetizzarsi di giorno e implacabile rapace di notte.

In Italia di gufi, oltre a quello Comune ne esistono anche di altri due tipi, ovvero il Gufo Reale (Bubo Bubo) e il Gufo di Palude (Asio Flammeus), parenti stretti di altri rapaci quali il barbagianni, la civetta, l’allocco e l’assiolo.

Prendendo a esempio il Gufo Comune per definire la specie, esso è un animale che solitamente si caratterizza per l’aspetto decisamente particolare del suo volto, davvero unico in natura.

Nel Mondo, il gufo popola principalmente l’emisfero settentrionale della Terra, trovandosi in particolar modo in continenti come quello americano ed europeo, ma anche in tutta la Russia (compresa quella asiatica) e in Giappone.

È solito nidificare in zone dal clima temperato, mediterraneo e steppico dell’emisfero boreale e gli esemplari che vivono nella parte meridionale dell’areale sono stanziali, mentre quelli settentrionali sono prevalentemente migratori, tanto che solitamente svernano verso regioni a clima più mite tra il Mediterraneo e il Medio Oriente.

A livello fisico, è un uccello di media grandezza, solitamente intorno ai 35 centimetri di lunghezza e con un’apertura alare massima di 100 centimetri.

Un aspetto fondamentale per un animale che in volo diventa uno dei rapaci più letali tra quelli esistenti in natura.

Come anticipato, è dotato di un piumaggio molto folto, il quale si concentra soprattutto sulla testa, dove alcune piume più lunghe formano anche quelle che a prima vista sembrano delle orecchie, ma che così non sono.

I condotti uditivi del gufo si trovano, infatti, sui due lati del cranio, nascosti dal piumaggio, mentre i ciuffi che all’occhio umano sembrano le sue orecchie, appunto, altro non sono in realtà se non un insieme di piume più allungate che il gufo utilizza essenzialmente per comunicare.

Il colore del suo piumaggio tocca solitamente tonalità di marrone, bianco e nero, le quali gli permettono di camuffarsi e mimetizzarsi con facilità dinanzi alla corteccia di un albero.

Il gufo di giorno ama, infatti, riposare sui rami, dove spesso è molto difficile riuscire a distinguerlo dalla corteccia dell’albero stesso.

La notte è, invece, il suo regno. Quello in cui si risveglia e va a caccia di prede, le quali solitamente sono topi, toporagni, scoiattoli, talpe, pipistrelli, ma anche insetti vari.

Il suo periodo riproduttivo va da marzo a giugno, a seconda della latitudine, e la femmina di gufo è in grado di deporre dalle tre alle cinque uova per ogni covata.

Esse solitamente vengono poste all’interno delle cavità degli alberi o nei ruderi, con il gufo che è sì in grado di costruire un proprio nido da zero, ma che generalmente utilizza come base di partenza i nidi già creati da altri uccelli, così da risparmiare tempo e dedicare maggiori energie all’azione riproduttiva.

Curiosità sul gufo

Animale protetto dalla Convenzione di Berna (legge 503/1981, allegato II), il gufo è capace di adattare il comportamento del proprio corpo per aumentare il tasso di sopravvivenza.

Quando avvista un predatore, per esempio, riesce ad allungare il proprio corpo e a comprimere le piume, restando immobile e fingendo di essere parte integrante dell’albero al quale è appoggiato.

Gufo bianco in natura
Immagine | Unsplash @AndyChilton – Socialboost.it

È un animale nomade, il quale si sposta essenzialmente per cercare nuovo cibo, ed è in grado di muovere le proprie piume allungate (quelle che si confondono spesso con delle orecchie, ndr) per comunicare il suo umore e assumere sembianze più spaventose.

I suoi occhi vedono meglio da lontano che da vicino e sono fissati nelle orbite. Per questo, non sono in grado di ruotare.

Una mancanza alla quale il gufo sopperisce muovendo la testa, la quale può girarsi fino a 270°, ovvero 135° per ciascun lato.

Ciò gli permette in pratica di guardarsi letteralmente alle spalle, mentre per stanare le proprie prede utilizza dei sensori (piccole piume simili a dei peli) che ha su becco e zampe (oltre ovviamente alla vista, ndr).

Per quanto riguarda il verso, il gufo bubola, mentre a livello mondiale la sua figura è spesso sinonimo di sventura.

Nell’Inghilterra vittoriana il gufo era considerato il segnale di un cattivo presagio, mentre in Madagascar questo animale è stato sempre associato alle anime degli stregoni e in Nigeria, in passato, si era sviluppata la credenza che i gufi fossero i mandanti di tutti gli omicidi.

Discorso diverso per alcune popolazioni native americane, come gli Indiani Pellerossa, per i quali il gufo è sempre stato un animale portatore di saggezza e dalle importanti doti terapeutiche, così come in alcune zone dell’Asia.

In Italia, il termine “gufare” è entrato invece nel linguaggio comune come sinonimo di “portare sfortuna” e nel nostro Paese ogni anno in Emilia-Romagna si svolge il Festival dei gufi, ovvero il più grande evento in Europa dedicato alla salvaguardia dei rapaci notturni.

Il Gufo Reale è il più grande rapace notturno d’Europa ed è in grado anche di sollevare e stritolare animali di discrede dimensioni come conigli, lepri o volpi.

Il Gufo delle Nevi o Gufo Bianco è invece l’uccello ufficiale del Québec, in Canada.

A livello cinematografico, il gufo è un animale che si ricorda principalmente per i film di Harry Potter, dove il suo nome viene utilizzato anche per indicare uno dei test di magia che si tengono nella scuola di Hogwarts. GUFO = Giudizio Unico Fattucchieri Ordinario, in italiano. OWL = Ordinary Wizarding Level, in inglese.

Il gufo in Italia ha avuto però il suo momento di celebrità anche in ambito musicale, grazie alla celebre canzone “Sei forte papà” cantata nel 1976 da Gianni Morandi e la quale inizia con la famosissima strofa: “Quel gufo con gli occhiali, che sguardo che ha… lo prendi papà?”.

Gestione cookie