Una scoperta effettuata di recente evidenzia come gli integratori di vitamina D riducano drasticamente il rischio di arresto cardiaco
Assumere vitamine può fare bene al proprio organismo per una serie di motivazioni differenti. Aiutano ad avere maggiori energie, alla ricostruzione dei tessuti e soprattutto al rinvigorimento degli stessi. Insomma, di buone ragioni per assumerle ce ne sono tante. Ma una in particolare, quella D, può essere utile addirittura per prevenire il rischio di infarto. Cosa che affligge numerose persone giorno dopo giorno, alla quale sembra finalmente esserci un rimedio.
Partendo dal principio, prima di proseguire è bene capire cosa sia la vitamina D. Si tratta sostanzialmente di un gruppo di stecoseroidi liposolubili utili allo svolgimento di numerose funzioni dell’organismo. Ebbene, uno studio effettuato su questa vitamina ha evidenziato come sugli individui più grandi di 60 anni di età ha effetti benefici a tutto tondo. Soprattutto per quanto concerne la prevenzione di infarti e arresti cardiaci di vario genere.
In questo esperimento è stato preso in esame un campione di persone altamente specifico. Circa 21.000 persone appartenenti alla fascia di età corrispondente tra i 60 e gli 80 anni. L’assunzione della vitamina è stata prescritta una volta al mese, nei giorni iniziali, per un periodo dalla durata complessiva di circa 5 anni.
Il numero di casi gravi di problemi cardiovascolari è stato piuttosto basso, inferiore addirittura al 9%. Praticamente nemmeno il 10% delle persone coinvolte hanno riscontrato problematiche, che in ogni caso non sono correlate all’effetto della vitamina.
Nel prossimo paragrafo, dopo aver visto l’esito dell’esperimento, capiremo anche il perché di tutto ciò dal punto di vista scientifico. La diretta conseguenza pari al 19% dei casi di infarto ha ovviamente una correlazione scientifica, che vale assolutamente la pena di essere approfondita.
La vitamina D ha effetti benefici lungo tutto l’organismo. Gli integratori portatori di questa vitamina possono ridurre di parecchio qualsiasi possibilità di problemi cardiovascolari, che soprattutto nei confronti di coloro che presentano un’età più avanzata possono riscontrare in maniera positiva.
Lo studio pubblicato evidenzia anche il fatto che pure i numerosi problemi di ictus verrebbero arginati. Bisognerà dunque prepararsi ad un nuovo modo di intendere la prevenzione? Ancora è presto per dirlo. Certo è che questo esperimento di alto valore scientifico non passerà affatto inosservato all’interno della comunità. Sempre più esperti del settore proveranno legittimamente a replicarlo, magari estendendo anche il target di età altrove.
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