Greta Thunberg e il gruppo di “Riprendiamoci il nostro futuro” sono finiti nel registro degli indagati un paio di giorni fa. La protesta ha infastidito anche diversi lavoratori, “Thunberg e altre persone sono state coinvolte in una manifestazione e hanno interrotto il traffico”
Greta Thunberg, l’ambientalista più famosa del mondo, avrebbe avuto dei problemi persino nel suo Paese d’origine. Qualche settimana fa il gruppo di giovani ambientalisti con a capo proprio Greta, ha partecipato a una protesta contro l’industria dei combustibili fossili nei pressi del porto petrolifero di Malmö, a sud della Svezia. I giovani hanno affermato di aver manifestato in maniera “pacifica”, ma secondo le forze di sicurezza, intervenuta sul campo per tentare di ripristinare l’ordine non è andata così. “Thunberg e altre persone sono state coinvolte in una manifestazione a Malmö e hanno interrotto il traffico. La polizia ha chiesto loro di spostarsi, ma si sono rifiutati“, ha dichiarato la procuratrice Charlotte Ottesen, intervistata dall’emittente svedese, Svt.
Non sarebbe la prima volta che la giovane risulta coinvolta in episodi come questo
L’attivista e il gruppo di “Riprendiamoci il nostro futuro” sono finiti nel registro degli indagati un paio di giorni fa. La protesta ha infastidito anche diversi lavoratori che si sono ritrovati coinvolti nell’episodio che ha causato loro alcuni disagi. Adesso Greta e gli altri attivisti potrebbero essere condannati a un risarcimento economico. Negli ultimi tempi la Thunberg, sta perdendo l’aura che la contraddistingueva nei primi anni in cui era definita da quasi tutto il mondo la figura per eccellenza dell’ambientalismo. Gli ultimi anni della sua attività sono stati caratterizzati da polemiche e problematiche varie, anche con le stesse istituzioni svedesi, a causa dei suoi interventi a volte considerati eccessivi.
Non sarebbe la prima volta che la giovane risulta coinvolta in episodi come questo. In Germania, ad esempio, lo scorso gennaio le autorità hanno cercato di bloccare una manifestazione contro l’allargamento di una miniera di carbone a Lützerath. Una cosa simile è successa anche a marzo, durante una manifestazione a Oslo.
Un paio di settimane fa, Greta Thunberg e gli attivisti per l’ambiente avevano partecipato alla manifestazione a Place de la Republique a Parigi contro il summit internazionale sulla finanza e l’ambiente voluto dal presidente francese Emmanuel Macron. Il gruppo di manifestanti ha chiesto ai leader mondiali di bloccare il finanziamento per l’industria dei combustibili fossili. “Fate pagare chi inquina” recitava uno degli striscioni sollevati dai manifestanti.