A dare notizia della decisione è stato il project manager Chris Moore, una persona transgender, che ha spiegato il perché dell’assenza dell’autrice dell’amatissima saga letteraria dalla mostra
L’autrice di Harry Potter J.K. Rowling ha fatto parlare di sé per alcune considerazioni personali nei confronti della comunità trans. La scrittrice ha più volte manifestato la sua preoccupazione per la “sicurezza delle donne biologiche” e utilizzato alcuni termini per indicare l’universo femminile che non sono stati molto apprezzati. Proprio per le sue osservazioni anti-trans, J.K Rowling è stata rimossa dalle mostre che il Seattle Museum of Pop Culture ha dedicato al franchise di Harry Potter. A dare notizia della decisione è stato il project manager Chris Moore, una persona transgender, che ha spiegato il perché dell’assenza dell’autrice dell’amatissima saga letteraria.
Il museo statunitense ha messo in mostra i cimeli di Harry Potter senza mai però citare il nome di J.K. Rowling
Nel post condiviso dal Museum of Pop Culture si legge: “C’è un’entità fredda, senza cuore e che succhia la gioia nel mondo di Harry Potter e, questa volta, non è un Dissennatore. Ci piacerebbe seguire la teoria di Internet secondo cui questi libri sono stati effettivamente scritti senza un autore, ma questa certa persona è un po’ troppo esplicita con le sue opinioni super odiose e controverse per essere ignorata. Per il momento, i curatori hanno deciso di rimuovere tutti i suoi manufatti da questa galleria per ridurre il suo impatto. Non è una soluzione perfetta, ma è ciò che siamo stati in grado di fare a breve termine determinando pratiche a lungo termine”. Il museo statunitense ha messo in mostra i cimeli di Harry Potter senza mai però citare il nome della Rowling.
Tra le dichiarazioni che hanno spiazzato di più alcuni fan di Harry Potter ci sono quelle della scrittrice in merito al caso di una donna britannica licenziata perché sosteneva che il genere di una persona dovrebbe essere determinato esclusivamente dal sesso biologico. L’autrice dei best seller ha infatti difeso l’opinione della donna che ha poi citato in giudizio i suoi datori di lavoro. Rowling avrebbe anche scritto in uno dei suoi post “persone che hanno le mestruazioni” per riferirsi alle donne.
“Non mi piegherò di fronte a un movimento che ritengo stia facendo danni dimostrabili nel tentativo di erodere il concetto di ‘donna’”
La scrittrice, che ha sottolineando di sostenere la comunità trans continuando però a rilasciare dichiarazioni poco coerenti con la sua affermazione, non si è presentata alle celebrazioni del 25° anniversario del suo primo libro di Harry Potter. Daniel Radcliffe, che interpreta il maghetto Harry ha espresso vicinanza alla comunità trans sottolineando che molte persone si sono sentite “ferite” dopo aver letto quelle parole.
“Le donne trans non sono donne e gli uomini trans sono donne oppresse dal patriarcato e spinte ad assumere un corpo maschile attraverso mutilazioni del corpo“. “Non mi piegherò di fronte a un movimento che ritengo stia facendo danni dimostrabili nel tentativo di erodere il concetto di ‘donna’come classe politica e biologica, offrendo protezione ai molestatori come pochi nella storia”, aveva dichiarato Rowling.