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Le 14 auto più iconiche di James Bond che fanno sognare al primo sguardo

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Claudia Santini

Un personaggio senza eguali, interpretato nel tempo da tanti attori mostri sacri del cinema. James Bond è un’icona intergenerazionale, un fenomeno di costume che dal lontano 1962 ci emoziona pellicola dopo pellicola. Tra protagonisti carismatici e spietati cattivi… spuntano anche auto dalla bellezza mozzafiato che hanno fatto sognare grandi e piccini, diventando must. Sì, perché 007 non è solo furbo, forte e invincibile grazie ai suoi indiscutibili meriti, ma anche perché utilizza macchine da sogno che gli consentono di sfrecciare via dai nemici ed effettuare inseguimenti mozzafiato. Queste sono le 14 auto più iconiche di James Bond da ammirare con il cuore in gola. 

Aston Martin DB5, la Bond Car più amata

È l’auto che più in assoluto viene considerata una “Bond Car”. È una automobili più belle del mondo, prodotta in soli 1.033 esemplari e progettata dall’atelier italiano Touring. Dotata di un motore a 6 cilindri in linea, capace della potenza di 282 CV, appare in un James Bond del 1963 durante il quale a guidarla è proprio il meraviglioso Sean Connery. Così iconica da non avere tempo, la DB5 è apparsa anche nel più recente film “No Time To Die”, nella scena girata a Matera nella quale Daniel Craig fa partire le mitraglie nascoste nei fari.

Aston Martin V8 Vantage, un sogno su quattro ruote

Tra le diverse Aston Martin, divenute must grazie a James Bond, spicca la V8 Vantage, protagonista nel film “007-Zona Pericolo” del lontano 1987. Per un protagonista come Timothy Dalton, divenuto celebre come Agente 007 per la sua recitazione dura e buia, serviva un’auto altrettanto aggressiva. Così fu scelta la V8 Vantage, la prima Aston Martin sportiva al 100%, con un’estetica aggressiva e una potenza invidiabile. È stata una delle prime Supercar inglesi. 

Foto | Creative Commons @Wikimedia Commons

Aston Martin V12 Vanquish, una moderna bellezza mozzafiato

Vista nel più recente film “Die Another Day” del 2002, anche questa Aston Martin è ormai legata a doppio filo all’immagine del fascinoso James Bond. Un intrigante Pierce Brosnan conduce questa potente auto da 460 cavalli lungo la Corea del Nord, passando per Hong Kong, per giungere a Londra e poi in Islanda. Un lungo e tortuoso percorso che ha reso questo mezzo un sogno per moltissimi spettatori. 

Aston Martin DBS, linee sinuose che arrivano dritte al cuore

La carrellata di Aston Martin non finisce qui. Così legate a doppio filo alla figura di James Bond, meritano di essere viste tutte insieme. È il 2006, anno in cui la Aston Martin DBS fa la sua apparizione nel film “Casino Royale” di cui è protagonista un amatissimo Daniel Craig. L’auto, di un’eleganza sopraffina, unisce un’anima sportiva a una linea elegante e raffinata, in pieno stile Bond. Velocissima, monta un 6.0 V12 aspirato da 510 CV e 570 Nm di coppia, con cambio manuale a 6 marce. In grado di andare da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi, raggiunge una velocità massima di 309 km/h. 

Foto | Creative Commons @Wikimedia Commons

Aston Martin DB10, una linea super aggressiva che conquista

A terminare la carrellata sulle più amate Aston Martin guidate da Bond, non potevamo non citare la DB10. Un’auto con un design così solido, appuntito, moderno e aggressivo da lasciare senza parole di fronte alla sua potenza. Creata solo in 10 esemplari per il film del 2025 ”Spectre” con Daniel Craig, è protagonista di diverse scene da brividi girate nel centro di Roma.

Sunbeam Alpine, la prima macchina di Bond

È stata la prima Bond Car in assoluto, risalente ai primi anni ’60 e guidata dall’immenso Sean Connery. È una piccola spider inglese, divenuta irrinunciabile poi in Usa, creata dal Gruppo Rootes nel 1953. Molto compatta, decisamente bassa e abbastanza economica da poter essere scelta per la prima produzione in tema James Bond (quando il budget era piccolo e questa era l’unica auto adeguata presente sul set in Giamaica), non era certo una scheggia. Non quanto i modelli successivi, comunque. Aveva infatti un motore 1.6 4 cilindri da circa 80 CV, capace di andare da 0 a 100 km/h in circa 14 secondi. È comunque l’auto che, in “Licenza di Uccidere”, salvò la pelle a Bond!

Foto | Wikimedia Commons @PetersenAutomotiveMuseum

Toyota 2000GT, una Supercar giapponese divenuta desiderio

Facciamo un breve ripasso: il quinto film della saga di James Bond è ”Si vive solo due volte”, è girato in Giappone e vanta una scena indimenticabile in cui le protagoniste sono le automobili. Fu la Bond Girl di questo episodio, l’agente dei Servizi giapponesi Aki, a prestare all’agente 007 la sua auto, la prima Supercar del Sol Levante. Era la splendida Toyota 2000GT, la prima macchina sportiva giapponese dalla sorprendente velocità. Prodotta in soli 337 esemplari, vantava un cambio a 5 marce e una carrozzeria in alluminio.

AMC Hornet, una tipica auto americana dal grande fascino

Non fu un successo travolgente di vendite, ma divenne comunque un’icona nell’immaginario legato a James Bond. La AMC Hornet fu studiata per essere compatta, più piccola ed economica delle berline americane normalmente in vendita, ma vantava comunque una potenza da urlo. I motori montati su questo modello partivano da un 3.3 sei cilindri in linea fino ai 5.0 e 5.9 V8. Una delle prime due volumi prodotte in America, apparve nel film “L’uomo dalla pistola d’oro” del 1974, pellicola in cui il protagonista era Roger Moore.

Foto | Creative Commons @Wikimedia Commons

Lotus Esprit, l’indimenticabile macchina “sottomarino”

Fu amore a prima vista. I produttori di “La spia che mi amava”, film su Bond del 1977, chiamarono la Lotus – azienda in cerca di visibilità – per provare due modelli della loro nuova auto, l’Esprit. Velocissima e leggera, poteva raggiungere i 210 km/h in pochissimo tempo. È tra le più curiose e ricordate perché diventò in una sorta di macchina anfibia: la leggendaria Sezione Q, che si occupava di rendere speciali tutte le auto di Bond, la trasformò in sottomarino con missili, siluri, un periscopio e motori fuoribordo. Indimenticabile. 

Citroën 2CV, l’auto più strana nell’immaginario di Bond

Se pensiamo all’agente 007 immaginiamo immediatamente auto potenti, ruggenti, veloci e dall’estetica ruggente. Ecco perché la Citroën 2CV è stata ribattezzata come la più strana delle auto di Bond. La vediamo nel film “Solo per i tuoi occhi”, del 1981, insieme a un’altra Lotus Esprit guidata da Roger Moore che, però, a un certo punto esplode. Qui entra in scena la Citroën, prestata al protagonista dalla Bond Girl Melina, per sfuggire ai nemici. Una piccola utilitaria francese del 1948 dall’aspetto buffo, ma agile e solida. Certo, quella di Bond è stata potenziata per stare al passo con la velocità dei nemici: Citroën ne creò una versione più veloce proprio per il film.

Foto | Creative Commons @Wikimedia Commons

Alfa Romeo GTV 6, un’auto italiana per l’agente 007

Ebbene sì, James Bond ha guidato un’auto italiana. È l’Alfa Romeo GTV 6, un’auto del 1983 dal design così accattivante da fare ancora scuola. Ai tempi era una delle più potenti macchine sportive italiane e appare nel film “Octopussy”, interpretato da Roger Moore, nel quale 007 ci manda il cuore a mille durante uno spettacolare inseguimento con le BMW della polizia tedesca.

Renault 11, l’auto più bistrattata da Bond

Non sarà tra le più belle, ma resta comunque un’auto iconica. La Renault 11, vista nel film ”Bersaglio Mobile” del 1985, è considerata l’auto più bistrattata e disastrata dell’intera saga dell’agente segreto. A condurla è Roger Moore, che la requisisce a un incredulo tassista, e si ritrova a guidare solo una metà dell’auto… rottasi dopo uno scontro feroce. Una scena esilarante!

Foto | Creative Commons @Wikimedia Commons

BMW 750 iL, estrema eleganza col… telecomando!

Era il periodo di Pierce Brosnan come 007, periodo che vide la fine dell’utilizzo delle Aston Martin e l’arrivo di nuove auto più “popolari”, anche se di altissimo livello. In “Tomorrow Never Dies”, film del 1997, apparve una meravigliosa BMW 750iL, versione di punta della Serie 7, dalla potenza invidiabile. La caratteristica che ha reso immortale quest’auto è che… poteva essere telecomandata! Ebbene sì: il protagonista era in grado di guidarla usando il cellulare, un Ericsson che ai tempi appariva come ultimo ritrovato della tecnologia.

BMW Z8, uno stile retrò molto criticato

Indiscutibilmente bella, ma molto criticata per il suo stile retrò considerato fuori tempo massimo. La BMW Z8 prende ispirazione dalla 507, una roadster degli anni ’50, ma introduce diverse innovazioni. Apparsa nel film “Il mondo non è abbastanza” del 1999, era dotata di missili terra-aria, di un radiocomando che consentiva di guidarla e di sparare da remoto e di un telecomando che richiamava l’auto anche se molto distante. Considerata una delle Bond Car più sfortunate, venne tagliata a metà dalle pale di un elicottero.

 

Claudia Santini

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