Da una donna bellissima che vaga per il Giappone a chiedere conferma della sua bellezza, fino alla storia dell’italiano Fortunato e gli alieni, ecco cinque esempi di leggende metropolitane
Le leggende metropolitane sono narrazioni popolari, storie o aneddoti in genere brevi e molto curiosi che circolano all’interno di una piccola comunità o di un’intera società più grande – come potrebbe essere per esteso quella Occidentale o quella dell’estremo Oriente, per fare due esempi.
Possono riguardare una vasta gamma di temi, ma spesso narrano di eventi straordinari, personaggi conosciuti, avvenimenti inquietanti, truffe, minacce o pericoli. I protagonisti più frequenti sono fantasmi, creature misteriose che sono state avvistate, incidenti tragici ma quasi realistici, infine persone che sono o miracolosamente guarite da un male, o si sono improvvisamente ammalate per un motivo a dir poco bizzarro.
Inoltre, il tipico evento narrato da una leggenda metropolitana è successo sempre “a qualcun altro”, però a persone abbastanza vicine al narratore, così che la testimonianza possa sembrare più vera possibile e il racconto più avvincente e strutturato. Ma perché si chiamano proprio così?
Perché si chiamano “leggende metropolitane”?
Ciò che contraddistingue questo tipo di storie è una costante: sembrano credibili, ma in realtà sono false o hanno basi poco solide. Sicuramente, vengono sempre raccontate come se fossero verità, proprio per suscitare un determinato effetto negli ascoltatori, ma in realtà sono un misto di finzione, esagerazione e soprattutto folklore contemporaneo.
Il termine “leggende metropolitane” è una traduzione diretta dall’espressione inglese “urban legends”. La parola “metropolitane” non si riferisce necessariamente alle grandi città o agli ambienti urbani, ma deriva dal fatto che queste storie si diffondono rapidamente attraverso la comunicazione orale (immaginatevi qui la ramificazione delle varie mappe delle metropolitane nelle grandi metropoli), il passaparola e, più recentemente, tramite internet e i social media.
Cinque esempi di urban legends
E voi, quante ne conoscete? O quante ne avete raccontate? Seguono cinque storie che coincidono con alcuni tra gli esempi più risaputi e raccontati di leggende metropolitane.
Bloody Mary nello specchio (Stati Uniti)
Questa leggenda ha radici negli Stati Uniti e racconta di un rituale per evocare lo spirito vendicativo di una donna di nome Mary, nota come “Bloody Mary” (il cui nome si tradurrebbe con Maria Sanguinaria, in italiano). Si dice che se una persona si guarda allo specchio in una stanza buia, pronunciando il nome di Bloody Mary tre volte, il suo spettro apparirà di fronte a loro. La storia ha preso piede negli anni ’70 e ’80, diventando una popolare sfida tra adolescenti durante le feste in casa o i tipici pigiama party.
La volga nera (Varsavia)
La protagonista di questa storia è una Volga nera, un tipo di macchina molto in uso a Varsavia nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. La storia racconta della scomparsa di moltissime persone su questa limousine tra il 1960 e il 1970. A sparire nella Volga nera sarebbero state soprattutto ragazze giovani e belle, rapite per diventare giocattoli sessuali dei Soviet, o anche bambini il cui sangue sano sarebbe servito per curare gli occidentali o gli arabi ricchi malati di leucemia (o i cui organi sarebbero stati trafficati). L’auto pare fosse guidata da preti, suore, vampiri o addirittura dal diavolo in persona.
La leggenda di La Llorona (America Latina)
Questa leggenda ha radici in diversi paesi dell’America Latina, inclusi Messico, Guatemala e Honduras, e parla di una donna chiamata La Llorona, la quale avrebbe annegato i suoi figli per vendicarsi del marito infedele. Dopo aver compiuto il terribile atto, sarebbe stata perseguitata dai rimorsi e dalla disperazione, vagando per le strade piangendo e gridando ai figli perduti. La Llorona è spesso rappresentata come uno spirito inquietante che appare ai bambini indisciplinati per spaventarli, e a questo personaggio sono state dedicate numerose canzoni – alcune anche molto note – dal sound spagnoleggiante.
La leggenda del Chupacabra (America Latina)
Restiamo ancora in America Latina – luogo famoso per la sua “spiritualità inquietante”, che spesso ha a che fare con l’aldilà – per leggenda che racconta di una misteriosa creatura nota come “Chupacabra”. Il Chupacabra si nutrirebbe del sangue del bestiame, come una specie di vampiro a quattro zampe a cui non interessano gli umani. Descritta come una sorta di creatura mostruosa, quando il Chupacabra attacca e uccide il bestiame, lascia dietro di sé solo carcasse esangui. In Sud America, molte carestie che hanno colpito l’allevamento sono state ricondotte a questa leggenda, prima che se ne studiassero le vere cause scientifiche.
Fortunato e gli alieni (Italia)
Fortunato Zanfretta è un uomo italiano presunta vittima di rapimenti alieni. Questi alieni avrebbero anche un chiaro identikit: si chiamerebbero Dargos e verrebbero da un pianeta della terza galassia, chiamato Titania. Il loro aspetto ricorderebbe quello dei rettili: pelle verde e increspata, alti quasi tre metri, grandi punte sulla testa e occhi triangolari gialli. Questo signore sostiene di aver avuto undici incontri di tipo ravvicinato con queste creature durante il suo servizio di vigilanza notturna a Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza.