Marco Bellocchio sulla vicenda di Enzo Tortora

Marco Bellocchio, uno dei maestri del cinema italiano, ha intrapreso un nuovo e ambizioso progetto che promette di scuotere il pubblico con una narrazione intensa e provocatoria. Si tratta di “Portobello”, una serie televisiva in sei episodi che esplora la travagliata vicenda di Enzo Tortora, un nome che ha segnato una delle pagine più controverse della storia giudiziaria italiana.

Enzo Tortora, noto principalmente come il carismatico conduttore del programma televisivo “Portobello”, visse un incubo che iniziò nel maggio del 1983 quando fu arrestato con l’accusa di far parte di un’organizzazione camorristica dedita al traffico di droga. Dopo anni di processi, durante i quali Tortora fu tenuto in carcere, l’opinione pubblica si divise profondamente.

Il dramma giudiziario e la lotta per l’innocenza

Nel 1986, Tortora fu condannato in primo grado a dieci anni di reclusione, ma continuò a lottare per dimostrare la sua innocenza. Fu solo nel 1987, dopo una lunga battaglia legale e personale, che fu completamente assolto da tutte le accuse, ma a un costo elevato. La lunga detenzione e il processo ebbero un impatto devastante sulla sua salute fisica e mentale, portandolo alla morte nel 1988.

La serie “portobello” e l’esplorazione della storia

Il regista Marco Bellocchio ha scelto di affrontare questa storia non solo come un dramma giudiziario, ma come un’esplorazione profonda del personaggio di Tortora, delle dinamiche mediatiche e della società italiana dell’epoca. La serie si preannuncia come un’importante aggiunta al panorama culturale italiano, capace di stimolare un dialogo necessario sulla memoria storica e sulla fragilità umana.

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