Il Garante della privacy irlandese blocca il debutto della nuova piattaforma targata Meta
Atteso oggi, il lancio di Threads, la nuova applicazione targata Meta, è rinviato a data da destinarsi. Almeno nel Vecchio Continente. A tarpare le ali alla creatura di Mark Zuckerberg è arrivato lo stop del Garante per la privacy irlandese. A riportarlo è l’Irish Independent, dopo aver ascoltato un portavoce dell’autorità di Dublino, dove ha sede la società.
Dunque la nuova piattaforma verrà lanciata, come da programma, giovedì ma solo negli Stati Uniti, dove la legge sulla privacy è molto più permissiva e consente di raccogliere un ampio spettro di dati, inclusi quelli sanitari e sensibili, le cronologie di navigazione, la posizione, gli acquisti e i contatti. Tutti dati già in possesso da Meta e ottenuti con l’utilizzo di Instagram.
Il nuovo sito di microblogging punta a competere direttamente con Twitter. Secondo specialisti e analisti del settore, l’applicazione si prefigura come un concorrente formidabile del social media, che dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk è alle prese con continue controversie e polemiche, ultima in ordine di tempo quella seguita alla decisione di limitare il numero massimo di messaggi visualizzabili dagli utenti allo scopo di porre un argine alle “manipolazione del sistema” e ai “livelli estremi di data scraping”, ovvero l’estrazione automatizzata di dati dalla piattaforma.
L’applicazione, già disponibile su App Store e Google Store, appare pressoché identica a Twitter. A quanto è dato sapere, sarà gratuita e, a differenza del rivale Twitter, non avrà limitazione al numero di post che l’utente può visualizzare.
“Threads è dove le comunità si riuniscono per discutere di qualunque cosa, dagli argomenti che più ti interessano a quelli che saranno di tendenza domani. Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creatori preferiti e con altre persone che amano le stesse cose, oppure costruirti un gruppo di follower per condividere le tue idee, opinioni e creazioni con il mondo”, si legge nella descrizione.
Non si tratta certo della prima app rivale che tenta di spodestare il social media fondato nel 2006 da Jack Dorsey, da Mastodon a Truth di Donald Trump. La creatura di Zuckerberg tuttavia sembra avere più chance di successo visto che potrà contare su un vantaggio competitivo non trascurabile, il grande bacino di utenza di cui già dispone su Instagram e compagnia. I nuovi utenti di Threads infatti avranno la facoltà di mantenere il profilo e il nome utente di Instagram. Insomma non si parte da zero.
L’arrivo della nuova applicazione era atteso da tempo e negli ultimi giorni si erano intensificate le notizie e le indiscrezioni sui piani di Meta. Qualche anticipazione l’aveva fornita il capo dei prodotti di Meta, Chris Cox, parlando di una piattaforma gestita “in modo sano” e della quale gli “utenti possono fidarsi”, con allusioni per nulla velate al rivale Twitter.
Il cinguettio postato solo ieri da Musk sembra proprio una risposta a Cox: “Grazie a Dio è gestita in modo così sano”.
Ora la sfida del fondatore di Facebook sarà quella di sfruttare le difficoltà del social network attraendo gli utenti delusi dal nuovo corso inaugurato da Musk.
Non è un caso che gli esperti del settore abbiano già ribattezzato l’app targata Meta “Twitter Killer”, l’assassino di Twitter.
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