La nostra voce si modifica durante la vita, sia nella fase della pubertà sia durante la terza età. Ci sono dei motivi particolari per cui tutto questo avviene. Proviamo a scoprirli.
Il suono della nostra voce viene prodotto dalle corde vocali, che si trovano nella laringe, una parte del sistema respiratorio che permette all’aria di passare dalla gola ai polmoni: quando questo avviene, le corde vocali vibrano, producendo il suono. Le corde vocali sono essenzialmente composte da: il muscolo vocale, il legamento vocale e la membrana mucosa. La laringe, inoltre, ha ben 17 muscoli che contribuiscono a variare la posizione e la pressione sulle corde vocali. Questo è il quadro generale, che ci permette di capire al meglio il motivo per cui la nostra voce cambia nel corso degli anni.
Il primo passaggio chiave è quello della pubertà. In questo periodo gli ormoni iniziano a modificare la nostra voce, agendo sulla struttura della laringe (e contribuendo a rendere più visibile il pomo d’Adamo negli uomini) e sulla lunghezza delle corde vocali, che dopo la pubertà misurano circa 16 mm negli uomini e 10 mm nelle donne. Le corde vocali femminili diventano generalmente un 20-30% più sottili, e questo è il motivo per cui le ragazze hanno una voce più acuta dei ragazzi.
Un ruolo interessante ce l’ha anche il ciclo mestruale, che incide sulla voce. Durante l’ovulazione, per esempio, le donne hanno una migliore qualità della voce perché le ghiandole producono più muco e “lubrificano” le corde vocali.
Dopo la pubertà, la nostra voce si stabilizza. Non subisce, quindi, particolari variazioni, almeno fino ai 60 anni. Quando la voce muta intorno a quell’età si è di fronte a un fenomeno che ha un nome preciso: presbifonia. I cambiamenti tendono ad essere graduali e possono rendere la voce più alta o più bassa, ma anche rauca o tremante. Non c’è comunque da preoccuparsi. Si tratta di uno dei normali processi a cui si assiste durante l’invecchiamento. A incidere possono essere i cambiamenti ormonali, ma anche il diminuito tono muscolare. Il processo di invecchiamento può rendere le pieghe vocali più deboli e meno flessibili e abili ad aprirsi e chiudersi in modo efficiente.
Ci sono, inoltre, alcune malattie legate alla terza età che possono incidere sulla voce. Il morbo di Parkinson è una di queste. Le persone che ne soffrono, infatti, sperimentano spesso cambiamenti nella qualità e un calo dell’ampiezza vocale. In questi soggetti la voce può diventare piatta o robotica con meno melodia o intonazione.
In conclusione, non si tratta di un problema, ma di un cambiamento naturale del nostro corpo. Certo, nel caso in cui questa situazione non fosse vissuta in maniera positiva, è possibile attuare piccoli accorgimenti. Un’ottima e attenta igiene orale può essere di grande aiuto, per esempio. Un’altra abitudine che può avere effetti positivi sulla voce è quella di bere molta acqua. Nel caso in cui, invece, si preferisca farsi seguire da un professionista, è opportuno rivolgersi a un logopedista, che sarà di grande aiuto.
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