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Proposta l’introduzione dell’euro digitale, ecco di cosa si tratta

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Federico Liberi

Oggi la Commissione europea ha proposto una legge per l’introduzione dell’euro digitale. Di cosa si tratta e potrà diventare realtà?

La Commissione europea ha presentato, nella giornata di oggi, una proposta di legge per introdurre l’euro digitale, una valuta alternativa alle classiche banconote fisiche, che darebbe la possibilità di pagare in modo digitale, in tutti i paesi che adottano l’euro, senza utilizzare carte di credito e bancomat, i quali molto spesso richiedono delle commissioni. Vediamo nel dettaglio come funzionerebbe.

L’euro digitale sarà davvero il futuro?

Per utilizzare questa valuta sarà necessario utilizzare un’app gratuita, la quale funzionerebbe anche offline e sarebbe una sorta di portafoglio digitale.

La nuova moneta della Banca Centrale Europea è in fase di studio dal 2021 e ancora oggi si stanno studiando gli ultimi dettagli tecnici e portando avanti ricerche per capire la fattibilità del progetto. Tra i suoi maggiori promotori c’è anche Fabio Panetta, attuale membro del consiglio direttivo della BCE e nominato, martedì sera dal governo, prossimo governatore della Banca d’Italia. Non è un progetto solo europeo: da tempo un po’ ovunque nel mondo (dal Canada alla Svizzera e al Giappone) si studia la possibilità di introdurre valute digitali per rispondere alla tendenza globale di pagamenti sempre più elettronici, fatti con carte o app, a discapito di quelli fatti in contanti.

Immagine | Pixabay @MatteoCottardo – SocialBoost.it

La sua introduzione, al momento, è prevista per il 2028, e se verrà effettivamente introdotta, l’euro digitale sarà una moneta a effettivo corso legale che dovrà essere obbligatoriamente accettata ovunque nei paesi che adottano l’euro. La proposta di legge della Commissione europea prevede, comunque, come confermato anche da Paolo Gentiloni, il commissario agli Affari economici, che l’euro digitale sia solo un’alternativa al tradizionale contante e non preveda di sostituirlo.

Un vantaggio dell’euro digitale rispetto ai tradizionali pagamenti elettronici sarebbe sicuramente la gratuità: oggi per usare i mezzi di pagamento elettronici i consumatori devono sostenere le spese relative alla gestione delle carte di pagamento, mentre gli esercenti devono sostenere commissioni sui pagamenti tramite POS, le quali vengono definite “troppo alte”.

Uno strumento europeo gratuito per i pagamenti elettronici, inoltre, ridurrebbe anche la dipendenza dai grandi circuiti di pagamento, quasi tutti statunitensi, come Visa e Mastercard.

Insomma, la moneta digitale sembra essere davvero il futuro, ma questa soluzione non sembra essere condivisa e accettata da tutti, soprattutto da molti cittadini che presentano molti dubbi e paura a riguardo.

Una preoccupazione molto diffusa riguarda la gestione dei dati personali e della privacy. Durante la conferenza stampa, i commissari hanno detto chiaramente che i pagamenti fatti con l’euro digitale non saranno tracciati, proprio al pari del contante, e che né le banche né la BCE custodiranno alcun tipo di dato dei consumatori, ma nonostante questo molte persone rimangono ancora scettiche.

L’idea sembra essere intrigante e potrebbe rappresentare davvero il futuro dei pagamenti, ma vedremo come andrà a finire tutto questo.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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Federico Liberi

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