Arriva da Desulo la storia dell’Hachiko italiano: Il cane che continua ad attendere il proprio padrone morto di recente. Ecco la storia
“Da quando non c’è più Baillu, il suo cane è lì nel vicolo di giorno e di notte di fronte alla sua casa sempre ad attenderlo sperando in un suo ritorno. Quando si dice la fedeltà degli animali che va oltre la morte“. Così ha raccontato la vicenda il fotografo e videomaker Alberto Zilaghe, pubblicando le foto di Snoopy, un incrocio di pastore tedesco che, come l’Akita Inu protagonista del film Hachiko con Richard Gere, attende ancora il ritorno del suo padrone a Desulo, paesino con poco più di duemila anime in provincia di Nuoro.
Le immagini pubblicate da Zilaghe e il racconto della storia dell’animale stanno facendo il giro del web, toccando i cuori di tantissime persone. Il fotografo spiega nel suo post le ragioni che lo hanno spinto a immortalare Snoopy coricato per strada davanti alla porta di casa del suo padrone: “Ho scattato questa foto per evidenziare la tenerezza e di come l’affetto e la fedeltà di un animale è tale che supera perfino la morte – scrive sul social -. Il cane è talmente affezionato al suo compianto padrone da attendere ancora il suo rientro“. Il videomaker precisa che non è un randagio: “Si chiama Snoopy, non è abbandonato a se stesso ma è amorevolmente accudito da tutti (parenti e non) anche quelli che non abitano lì nei pressi della sua abitazione, riceve sempre una carezza, un affetto, cibo e acqua, e tanta simpatia da tutti ed ha perfino una sua cuccia e d’inverno, una casa chiusa al caldo“. Tantissimi i commenti sotto il post che ha ottenuto quasi 300 condivisioni in poche ore. “Tenerezza mista a tristezza – scrive qualcuno – chissà quanto sentirà la mancanza di Baillu. Grazie a tutti i vicini che se ne prendendo cura“. E poi anche i parenti del padrone del cane: “Lo zio amava tantissimo i suoi cani, per fortuna che ci sono i suoi vicini che hanno un grande cuore“.
Quella di Snoopy è una delle tante storie sull’amore incondizionato dispensato dagli animali, la stessa che viene raccontata nel film Hachiko, di Richard Gere.
Ma qual è la storia di Hachiko? La storia di Hachiko è forse una delle testimonianze più incredibili di quanto sublime possa essere l’amore di un cane.
Hachiko, il cui nome vero era Hachi (ovvero “8”, considerato in Giappone un numero fortunato), fu acquistato nel 1924 dal professore universitario Hidesaburō Ueno che lo portò con sé da Odate (la sua città natale) a Shibuya.
Ogni mattina, il cane aveva l’abitudine di accompagnare il suo padrone alla stazione ferroviaria. Hachiko si sedeva lì con pazienza fino alla fine della giornata, pronto ad accoglierlo al suo ritorno.
Questa felice routine venne rotta nel 1925, quando Ueno morì improvvisamente al lavoro a causa di un ictus, lasciando Hachiko in attesa alla stazione, a guardare i treni passare e sperando in una riunione che non sarebbe mai avvenuta.
Tutti i giorni Hachiko si recava alla stazione di Shibuya dove attendeva invano il suo Ueno.
Con il passare del tempo, il cane attirò l’attenzione dei pendolari e la sua storia iniziò a diffondersi.
Nel corso dei 10 anni successivi, il cane fedele ha continuato ad aspettare il suo padrone ogni giorno, fino a quando morì a 11 anni l’8 marzo del 1935, ritrovato in una strada di Shibuya.
La notizia fece il giro del Giappone. Venne dichiarato un giorno di lutto nazionale per ricordare Hachiko e quel gesto di estrema fedeltà nei confronti del padrone.
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