Stooping, cos’è il trend del recupero dei mobili per strada
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Giulia De Sanctis
9 mesi ago
Quante volte avete visto divani, poltrone o tavoli abbandonati sui cigli delle strade o sui marciapiedi? Spesso il loro destino è la discarica, ma negli ultimi anni è nato un vero trend, lo stooping, che dona loro nuova vita
I mobili abbandonati in strada e sui marciapiedi diventano un’occasione da non farsi scappare grazie allo stooping: si tratta del movimento che prende il nome dal termine inglese stoop, ovvero le scale d’ingresso di un palazzo oppure un pianerottolo, dove solitamente vengono lasciati gli oggetti.
Dunque il recupero di sedie, divani, tavoli e altri elementi di arredamento è diventato di tendenza sui social media, anche se il fenomeno dello stooping non è nuovo, perché da tempo le persone sono abituate a recuperare oggetti dalla strada, ma Instagram e altri social media stanno dando nuova vita a questa pratica sostenibile.
Da New York all’Italia, il trend dello stooping
Stooping è un termine diventato popolare inizialmente sui social media statunitensi. I post raccontano di quando una persona getta un oggetto e lo lascia per strada affinché qualcun altro lo raccolga prima che finisca nella spazzatura.
I contenuti servono a indicare la posizione del mobile, nonché a mostrare le condizioni dell’oggetto. Un account Instagram, @StoopingNYC, ha guadagnato oltre 400.000 follower in pochi mesi per aver postato le cose disponibili per essere recuperate a New York.
Il popolare account Instagram si basa sui contributi degli utenti e sulla pubblicazione in tempo reale e i post vengono pubblicati più volte al giorno.
Il trend non ha tardato ad arrivare anche in Italia: la pagina instagram Stooping Milano può vantare oltre 30mila followers: “Noi siamo nate su Instagram, non abbiamo mai utilizzato altri mezzi. Ma eravamo delle stoopers anche prima di creare la pagina! Abbiamo sempre recuperato mobili dalla strada per dargli una seconda vita nella nostra casa” spiegano Giulia e Sara, dietro all’account milanese. È una pratica che c’è sempre stata quella di recuperare mobili dalla strada, a cui noi probabilmente abbiamo solo dato un nome, e che pensiamo dia beneficio in termini di risparmio nello smaltimento dei rifiuti per Milano”.
Oltre alla versione milanese, sono nati profili anche per Roma, Firenze e altre città. Può capitare che i mobili fotografati siano già stati indicati al servizio comunale di raccolta dei rifiuti, ma questo non ferma gli appassionati di design da strada.
“Purtroppo per adesso è difficile poter avvisare le persone affinché possano disdire la loro prenotazione di ritiro, ma stiamo lavorando per renderlo un servizio più controllato così che possano beneficiarne tutti: l’ambiente, Milano e chi ci segue”. Oltre agli oggetti trovati sui marciapiedi, nella pagina vengono anche indicati gli articoli disponibili nelle case di altri utenti, prima che vengano portati in strada. In questo modo, l’offerente e chi decide di prenderli possono mettersi d’accordo prima che i mobili vengano portati in strada.
Il successo su Instagram è stato repentino: “Ogni giorno arrivano tantissimi messaggi, sia di oggetti in strada sia di quelli ancora in casa, ad ogni ora del giorno. Noi cerchiamo di fare un minimo di selezione, così da arrivare circa a 30 pubblicazioni al giorno” spiegano le creators. E non sono solo sedie vecchie o tavoli rotti a essere postati: fra i contenuti si trovano mobili di modernariato, quadri e persino oggetti rari e da collezione come carrelli da bar, tastiere di pianoforte, librerie e cyclette. Una volta che un post viene pubblicato, che sia sulla storia o sul profilo Instagram, è molto probabile che l’oggetto scompaia nel giro di pochi minuti.
Grazie al loro impegno e alla passione di molti per il recupero di oggetti abbandonati ma ancora utili, la pratica dello stooping è oggi un successo. Il trend va sostenuto perché ha tanti lati positivi in termini di sostenibilità ed economia circolare e crea un senso di comunità e altruismo spontaneo. “Abbiamo parlato con molti dei nostri follower e abbiamo trovato come punto comune tra loro il senso di appagamento nel regalare un oggetto a qualcuno che ne ha più bisogno, anche rispetto alla possibilità di vendere l’oggetto, che invece darebbe loro un ritorno economico” concludono le creatrici di Stooping Milano.
Ciò che contraddistingue lo stooping da altre pratiche di recupero non è solo la presenza sui social media, ma la sua dimensione locale.
Ad inviare foto di mobili sono soprattutto residenti o persone che conoscono bene la città. In molte città vengono anche organizzati Swap Party, incontri in cui le persone si scambiano oggetti usati (di solito si tratta di vestiti ma molti meeting hanno come oggetto proprio i mobili).
C’è poi chi ha deciso di puntare sulla valorizzazione dei materiali di scarto per lanciare incontri educativi per artisti, falegnami e appassionati di restauro. Un esempio italiano: il Centro di Riuso Creativo di Prato, che ha organizzato iniziative di formazione per la costruzione di nuovi oggetti con mobili ripresi dalle strade.
Giulia De Sanctis
Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.