Tra le due serie i punti di contatto sono numerosi, ma non mancano anche alcune divergenze, soprattutto per quanto riguarda i temi proposti.
Dal 9 giugno 2023 è disponibile su Netflix “Questo mondo non mi renderà cattivo”, la nuova serie animata di Zerocalcare, fumettista noto per la qualità delle sue graphic novel, tra cui vale la pena citare “La profezia dell’armadillo” “Dimentica il mio nome” e “Kobane calling”. Dopo il grande successo di “Strappare lungo i bordi”, amatissima dal pubblico e dalla critica, le aspettative erano alle stelle e dalle recensioni usciti finora sembra che siano state rispettate, almeno nella maggior parte dei casi. Tra le due serie i punti di contatto sono numerosi, ma non mancano anche alcune differenze, soprattutto per quanto riguarda i temi proposti.
Dal punto di vista della presentazione audiovisiva il divario tra “Questo mondo non mi renderà cattivo” e “Strappare lungo i bordi” è pressoché nullo. Lo stile con il quale sono realizzati i personaggi è in entrambi i casi fedele alla tradizione dei fumetti di Zerocalcare e si ravvisa una continuità rassicurante anche nell’uso di elementi come colori e luci.
Nella colonna sonora si alternano canzoni punk arrabbiate con il mondo a brani diametralmente opposti, come “Xdono” di Tiziano Ferro e “Se io, se lei” di Biagio Antonacci, creando un contrasto che, assurdo ma vero, risulta del tutto coerente con quanto narrato. Un altro elemento in comune tra le due serie è il doppiaggio: in entrambe Zerocalcare doppia quasi tutti i personaggi, lasciando però a Valerio Mastandrea il compito di dare voce all’Armadillo.
Per quanto riguarda le tematiche, alcuni punti di contatto tra “Questo mondo non mi renderà cattivo” e “Strappare lungo i bordi” ci sono senz’altro, però non mancano neppure delle differenze alquanto marcate. Pur partendo da delle basi comuni, come la difficoltà delle nuove generazioni a realizzarsi, la vita nella periferia romana e il senso di colpa, le due serie vanno in direzioni differenti, esplorando tanti aspetti diversi dei problemi al centro della loro trama. Se in “Strappare lungo i bordi” c’è una riflessione potente sulle relazioni interpersonali (non sempre sane o gestite in modo impeccabile) e la depressione, in “Questo mondo non si renderà cattivo” si parla soprattutto di come ognuno reagisce ai fallimenti personali e all’impatto della società sulla sua vita. Inoltre, temi al centro dell’attualità, come la gestione dell’immigrazione e i problemi insiti nella classe politica, giocano un ruolo più centrale nell’economia complessiva della trama.
Anche se il focus su temi diversi potrebbe portare gli spettatori a preferire una serie all’altra, “Questo mondo non mi renderà cattivo” e “Strappare lungo i bordi” viaggiano su due binari paralleli e condividono lo spirito che permea ogni opera di Zerocalcare.
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