Dopo le numerose restrizioni imposte agli utenti francesi di TikTok dallo Stato negli ultimi mesi, arriva un rapporto lapidario del Senato circa le insostenibili “ombre” della piattaforma. La Francia minaccia di oscurare l’applicazione entro sei mesi
Il Senato francese ha pubblicato un rapporto piuttosto sentenzioso sulle attività di TikTok, in cui sia la piattaforma che il suo stato madre, la Cina, vengono accusate – tramite un linguaggio davvero poco velato – di “scarsa trasparenza, pratiche di manipolazione subliminale e strategie ingannevoli”. I senatori accennano all’opzione di oscurare completamente l’applicazione in Francia entro l’inizio del 2024, a meno che l’azienda non intervenga a fornire le necessarie delucidazioni circa le numerose ombre che emergono dall’analisi francese.
Il nuovo clima di tensione si percepisce già dal titolo del rapporto elaborato dai politici e i ricercatori francesi: “La tattica TikTok, opacità, dipendenza e ombre cinesi”. Da queste 183 pagine sostanzialmente emerge il sospetto che la popolarissima applicazione possa essere uno strumento di “influenza strategica” da parte della Cina. Secondo la commissione di inchiesta, guidata dal socialista Michael Vallet e dall’indipendente Claude Malhuret, Pechino starebbe usando TikTok come uno strumento di “guerra cognitiva” o culturale. Inoltre, starebbe raccogliendo un’enorme mole di dati, senza chiarirne il trattamento, in netta violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (Gdpr).
Alla base di queste insinuazioni c’è la convinzione, da parte del Senato francese, che sia la piattaforma stessa di TikTok, sia la sua casa madre, l’azienda Byte Dance, non siano affatto indipendenti dal governo di Pechino, anzi, nel rapporto si sostiene che siano dei “veri e propri burattini” nelle mani dello Stato. Emergono diverse zone d’ombra circa la struttura amministrativa di Byte Dance, la quale ad esempio, secondo i funzionari francesi, non può provare la sua indipendenza dalla Cina soltanto tramite la sua sede legale alle Isole Cayman. Aspetto che poi non torna nel momento in cui nelle pagine redatte dal Senato viene dimostrato che lo stesso TikTok France riceverebbe le autorizzazioni per le operazioni tecniche dalla filiale cinese di ByteDance, e non dalla sede alle Isole Cayman.
La conclusione più ovvia sulla base di questi dati e di altri dati sospetti analizzati dai funzionari, è ritenere sia TikTok che ByteDance come entità poste sotto il diretto controllo della Cina, con la crescente paura che TikTok non sia altro che uno strumento nelle mani di Pechino per influenzare l’opinione pubblica e la narrativa online in Occidente. Per questo, nelle raccomandazioni finali del rapporto si prevede la necessità di bloccare definitivamente la piattaforma all’interno del suolo francese entro sei mesi, a meno che la Cina non faccia luce sulle numerose e presunte ombre.
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