Secondo il Pentagono la partecipazione della compagnia di mercenari russi Wagner alle operazioni militari in Ucraina sarebbe ormai marginale. Epurazioni nelle forze armate russe: arrestato il generale Surovikin
Sarebbe sulla via del tramonto la partecipazione della Wagner sul fronte ucraino. Almeno è quello che sostiene il Pentagono, secondo cui i mercenari della compagnia guidata da Evgeny Progozhin ormai “non partecipano più in modo significativo alle operazioni militari”.
A due settimane dal fallito ammutinamento orchestrato dall’ex “cuoco di Putin” il 24 giugno scorso, la sorte del fondatore del gruppo paramilitare resta avvolto nel mistero. Le ultime notizie certe lo davano a Mosca a colloquio con Vladimir Putin pochi giorni dopo il temuto golpe. Incerto al momento anche il destino della Wagner. In proposito, il presidente russo Vladimir Putin ha detto al quotidiano Kommersant che il gruppo paramilitare “non esiste, almeno dal punto di vista giuridico. Non abbiamo una legge per le organizzazioni militari private! Semplicemente non esiste”.
Intanto il ministero della Difesa russo ha fatto sapere, con tanto di video dimostrativo, che la Wagner ha consegnato una quantità ingente di armi, equipaggiamenti militari e 2.500 tonnellate di munizioni. Ceduti anche carri armati, lanciarazzi multipli e sistemi di artiglieria.
Nel frattempo il capo del Cremlino avrebbe dato il via a epurazioni su vasta scala “per ripulire i ranghi dai militari infedeli”. Secondo il Wall Street Journal, l’Fsb, il servizio di sicurezza interno, avrebbe arrestato almeno 13 alti ufficiali e ne avrebbe sospesi o licenziati altri 15. Vere e proprie “purghe” in seno alle forze armate russe, sostiene il quotidiano Usa. Molti sono sospettati di intelligenza col nemico, ovvero di legami col gruppo Wagner.
Tra gli epurati eccellenti, ci sarebbe anche il generale Sergei Surovikin, scomparso dai radar anche lui dopo la fallita “marcia” su Mosca di Progozhin.
Secondo le fonti ascoltate dal Wall Street Journal, il generale, a capo delle operazioni militari russe in Ucraina fino allo scorso gennaio, verrebbe ripetutamente interrogato ma non si troverebbe in un centro di detenzione.
Il presidente della commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, dal canto suo ha dichiarato che il generale russo Sergey Surovikin, “adesso è a riposo” e “per ora non è disponibile”.
Arrestato anche l’ex vice ministro della Difesa Mikhail Mizintsev, con la delega alla logistica, che dopo essere stato rimosso dell’incarico lo scorso aprile ha raggiunto la Wagner. Detenuti e sospesi dagli incarichi dopo il loro rilascio pure il vice di Surovikin, Andrei Yudin, e il vice capo dell’intelligence militare, Vladimir Alexeyev.
Anche la catena di comando dell’esercito russo in Ucraina perde pezzi. Di ieri la notizia della rimozione del generale russo Ivan Popv voluta da Valerij Gerasimov, da gennaio responsabile delle operazioni di guerra al posto di Surovikin.
“Spartacus”, nome di battaglia, è colpevole di aver scritto un rapporto durissimo sulle truppe russe al fronte. Il generale ha denunciato fra le altre cose la morte dei soldati russi sotto i colpi dell’esercito ucraino e la mancanza di un adeguato sistema di contrasto al fuoco di artiglieria e di mezzi da ricognizione. “I nostri vertici ci hanno pugnalato alle spalle, decapitando l’esercito nel momento più difficile”.
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